Maresciallo e commerciante assolti da accusa di abuso d’ufficio
Sono venute meno completamente le accuse di abuso d'ufficio per le quali in primo grado erano stati condannati un maresciallo dei carabinieri in servizio a Soverato, Francesco Palmieri, ed un amico di quest'ultimo, Vito Gidari, titolare di una paninoteca.
La Corte d'appello di Catanzaro presieduta dal giudice Maria Teresa Carè (consiglieri Marrazzo e Monaco), oggi, ha infatti fatto cadere una delle ipotesi di reato contestate per intervenuta prescrizione, ed ha assolto gli imputati da una seconda ipotesi "perchè il fatto non sussiste", come richiesto dai difensori - l'avvocato Salvatore Staiano per Palmieri, e gli avvocati Paolo Carnuccio e Danilo Iannello per Gidari -. Il processo di primo grado per gli imputati si concluse davanti al tribunale collegiale di Catanzaro (presidente Antonio Battaglia, a latere Adriana Pezzo e Ilaria Tarantino) il 4 novembre scorso con una condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione per Palmieri, e ad un anno di reclusione per Gidari, ai quali i giudici concessero la sospensione condizionale della pena.
I fatti contestati risalgono al 2005 quando a Gidari venne sequestrata la patente. Questi, secondo le accuse, avrebbe chiesto aiuto a Palmieri, che dopo pochi giorni avrebbe fatto in modo di fargliela riavere - per questa specifica contestazione e' intervenuta la prescrizione -. Sempre stando alle accuse formulate dalla Procura, inoltre, l'ex maresciallo avrebbe avvisato il suo amico titolare della paninoteca che i carabinieri del Nas stavano per effettuare dei controlli nel suo locale, accusa per la quale c'e' stata ampia assoluzione