Quintieri, interrogazione parlamentare decesso Aldo Tavola
Interrogazione parlamentare con richiesta di risposta scritta n. 4/16823 ai Signori Ministri della giustizia e della salute del governo italiano da parte di Emilio Quintieri
Per sapere – premesso che:
Aldo Tavola, detenuto nella casa circondariale di Castrovillari, è deceduto all'ospedale dell'Annunziata di Cosenza dopo una serie di visite e ricoveri. Sulla vicenda il sostituto procuratore, dottor Giuseppe Cava, ha aperto una inchiesta dopo aver ricevuto una denuncia da parte dei familiari detenuto disponendo l'autopsia sul corpo dell'uomo;
Aldo Tavola era stato arrestato il 21 gennaio 2012, dalla polizia di Stato. Associato in un primo momento alla casa circondariale di Paola, a febbraio era stato trasferito a Castrovillari. Le condizioni di salute dell'uomo sono andate via via peggiorando fino a quando lo stesso non ha cominciato a mostrare problemi di deambulazione finendo sulla sedia a rotelle. A quel punto, il figlio Vincenzo ed i legali hanno sollecitato visite specialistiche per capire quali fossero le cause dei problemi dell'uomo. Successivamente Aldo Tavola è stato trasferito all'ospedale di Castrovillari fino allo spostamento, la scorsa settimana, all'ospedale dell'Annunziata. I familiari riferiscono di aver parlato con il loro prossimo congiunto. Tant’è che qualcuno avrebbe sollevato la possibile presenza di problemi neurologici; – :
sulla vicenda il 27 giugno 2012 Emilio Quintieri — già consigliere nazionale dei Vas ed esponente dei Verdi — ha diramato il seguente comunicato. «È stata una morte assurda. Aldo Tavola non stava bene da oltre un mese. E nonostante le sue condizioni di salute peggioravano di giorno in giorno non è stato adeguatamente curato ed assistito. Neanche in seguito alle formali richieste del figlio Vincenzo e dei suoi avvocati difensori che diffidavano la Direzione della Casa Circondariale di Castrovillari a farlo ricoverare in una struttura sanitaria anche per fargli praticare tutti gli accertamenti specialistici necessari ad individuare di cosa soffriva perché neanche lui riusciva a spiegarlo. Ma quando l'hanno finalmente trasferito in Ospedale, prima a Castrovillari e poi a Cosenza, probabilmente era troppo tardi anche se il personale medico, nel tardo pomeriggio precedente al decesso, riferiva ai familiari che la situazione non era preoccupante e non c'era alcun pericolo di vita ritenendo si trattasse di problemi neurologici. Sta di fatto che il giorno successivo, dopo aver eseguito alcuni accertamenti, l'uomo è improvvisamente ed inspiegabilmente spirato in una camera di sicurezza vigilata dalla Polizia Penitenziaria. Ieri, quando sono stato informato della notizia, non ci potevo credere. Conoscevo personalmente Aldo Tavola; tra di noi c'era un grande rapporto di amicizia e sono rimasto veramente mortificato di non aver fatto abbastanza per poter soddisfare le sue “richieste di aiuto”. Ovviamente adesso è mia intenzione, oltre quella della famiglia distrutta dal dolore, di andare fino in fondo per conoscere tutta la verità perché se ci sono delle responsabilità, sia da parte del Carcere che dei Sanitari che lo avevano in custodia, debbono essere accertate e perseguite a termini di Legge. L'autopsia disposta dalla Procura della Repubblica di Cosenza mi auguro faccia piena luce, senza lasciare alcun dubbio, sulle reali cause della morte di Aldo Tavola e su ciò che è accaduto nei suoi ultimi giorni di vita. Ormai le carceri non sono più solo un luogo di privazione della libertà personale ma delle strutture dove si rischia la vita ogni giorno. Bisogna rendersi conto che quando si calpesta la dignità dell'uomo, ovunque ciò avvenga e chiunque sia quell'uomo, sono minacciati anche il fondamento dei nostri diritti e i valori della democrazia nel suo complesso. Ancora non si riesce a cogliere a livello di opinione pubblica quanto sia aberrante e pericoloso che lo Stato non riesca concretamente a garantire la vita e la dignità delle persone che ha in sua custodia. Siamo già ad 81 decessi in pochi mesi (di cui 27 suicidi), dove vogliamo arrivare? Possibile che si continui imperterriti con questa politica penitenziaria criminale nonostante le migliaia di condanne inflitte allo Stato dalla Corte Europea dei Diritti Umani, i richiami e le raccomandazioni del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura e del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa?
Proprio nei giorni scorsi la Corte Suprema di Cassazione ha respinto il ricorso dell'Avvocatura Generale dello Stato e confermato la condanna del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia per il trattamento inumano, crudele e degradante, al limite di condizioni di vera e propria “tortura”, a cui era stato sottoposto un detenuto tunisino nel Carcere di Lecce. Tutto quello che sta accadendo nelle carceri italiane è indegno per un Paese che voglia definirsi civile! I detenuti vengono prima ammassati nelle celle e poi ignorati fino a quando alcuni di essi finiscono in gravissime condizioni di salute o, peggio ancora, vengono trovati morti. Ammazzati dall'incuria, dall'indifferenza, dalla solitudine e, purtroppo, in alcune occasioni, dalla violenza impunita dello Stato! Solleciterò la presentazione di una specifica Interrogazione Parlamentare ai Ministri della Giustizia e della Salute per conoscere se e quale sia stata l'assistenza medica prestata al detenuto durante la sua permanenza in Carcere, se il ricovero in Ospedale sia stato tempestivo e, se lo stesso, avrebbe potuto effettuarsi prima che le condizioni del signor Tavola peggiorassero in modo tale da recare pregiudizio alla sua sopravvivenza nonché l'esatta dinamica del suo decesso. Inoltre chiederò al Gruppo Parlamentare dei Verdi in seno al Parlamento Europeo di chiedere ufficialmente alla Commissione Europea di aprire una procedura d'infrazione contro la Repubblica Italiana per ripetuta violazione del diritto dell'unione in materia di salvaguardia dei diritti umani fondamentali»
Quali iniziative intendano intraprendere, negli ambiti di rispettiva competenza, per fare piena luce su questo decesso, in particolare, chiarendo:
a) quale sia stata l'esatta dinamica del decesso e la cause del decesso di Aldo Tavola;
b) se e come sia stata prestata l'assistenza medica al detenuto durante la sua permanenza in carcere anche con riferimento all'opportunità e alla tempestività del ricovero;
quali siano le condizioni umane e sociali della casa circondariale di Castrovillari e se, all'interno della stessa, sia garantita l'assistenza sanitaria ai detenuti; in particolare se non si ritenga di assumere sollecite, mirate ed efficaci iniziative, per quanto di competenza, anche a seguito di immediate verifiche ispettive in loco, volte a garantire il rispetto della Costituzione, della legge e dei regolamenti. (4-16823)
On.li Rita BERNARDINI, Marco BELTRANDI, Maria Antonietta FARINA COSCIONI, Matteo MECACCI, Maurizio TURCO ed Elisabetta ZAMPARUTTI
Dichiarazione di Emilio Quintieri, già Consigliere Nazionale dei Vas ed esponente della Federazione dei Verdi:
Come avevo garantito, dell’assurda ed improvvisa morte del detenuto cetrarese Aldo Tavola avvenuta nei giorni scorsi presso l’Ospedale “Annunziata” di Cosenza, gli amici Deputati Radicali ne hanno ufficialmente investito il Governo Italiano con un atto di Sindacato Ispettivo indirizzato ai Ministri della Giustizia e della Salute Paola Severino e Renato Balduzzi. Soprattutto dopo il primo responso dell’esame autoptico disposto dalla Procura della Repubblica di Cosenza che, secondo quanto trapelato, ha escluso categoricamente che il decesso sia avvenuto per “morte violenta” o per “cause naturali” (arresto cardiocircolatorio, aneurisma, tumori, etc.). Pare che si siano stati dei gravi errori da parte del personale sanitario. Vogliamo sapere esattamente cosa sia successo e che i responsabili vengano condannati perché non ci siano più altre persone che, come il povero Aldo Tavola, dovranno pagare con la loro vita le omissioni, le negligenze di chi è preposto alla salvaguardia della vita delle persone. Vogliamo che l’inchiesta chiarisca anche eventuali responsabilità del Carcere di Castrovillari e, a tal riguardo, nei prossimi giorni depositerò un esposto al Sostituto Procuratore della Repubblica di Cosenza Giuseppe Cava, titolare del fascicolo.