Secondo appuntamento con “i martedì culturali di Arcade book&look”
Si terrà martedì 10 luglio, alle ore 19, il secondo appuntamento con i “Martedì culturali di Arcade Book&Look”, ciclo di eventi culturali promossi ed organizzati dalla Libreria Arcade (Corso Mazzini, 89) che avranno come filo conduttore il tema "Figure civili tra Idealità e Identità".
Sarà il Duo “Nowhere-U-topia”, a tracciare una linea di congiunzione tra arte, cinema, letteratura e musica. Il batterista Maurizio Greco e la voce Daniela Iuli, daranno corpo e musica allo scorrere di brevi filmati sulle avanguardie dei primi anni '20 con opere di autori come Marcel Duchamp, Man Ray, Hans Richter, Luis Bunuel. Nel corso della perfomance, Daniela Iuli leggerà alcuni frammenti di "Come è" di Samuel Beckett attraverso una stratificazione di sonorità e voci che origina loop sonori.
“Nella lingua inglese le parole no where e now here (in nessun luogo e ora qui) sono formate dalle stesse lettere, rivelando l’identità nascosta di concetti che altre lingue mantengono separati. Ciò che riafferma la differenza presente in questa identità _separando dall’assenza assoluta l’attimo preciso in cui potersi trovare è soltanto uno spazio. Un vuoto separa l’u-topia dalla storia. Ora voi siete qui... benvenuti da nessuna parte!”
Questa la filosofia del progetto dei “Nowhere-U-topia”, un progetto che “attraversa il Novecento secondo un percorso che fa scintillare i frammenti di un gran numero di ordini possibili in una dimensione senza legge nè geometria. Nello spirito dell’utopia, quel “non - essere - ancora”, fa da centro di gravità costante del sistema immaginario, lo inquieta e lo rilancia, perchè ne mina segretamente il linguaggio, frantumando e distruggendo in anticipo la sintassi, e non solo quella che costruisce le frasi, ma anche quella meno manifesta che tiene insieme le parole e le cose. L'illusionismo esteriore che ne consegue consiste prima di tutto in un'opera di decostruzione che mediante il ricorso sistematico alla moltiplicazione dei punti di vista smonta le regole di buona formazione dei linguaggi. Dal raddrizzamento dei linguaggi, letterario, musicale e visivo, si manifesta un vuoto-pieno, un qui-altrove come campo di emergenze instabili di coincidenze minime, di illusioni ottico-auditive che si manifestano quasi sempre nei modi dello sfasamento e della discontinuità. Di fronte all'ordine utopico l'espressione moltiplica il discorso, labirintica e paradossale mescolanza di punti di vista e complessità di dimensioni.
È in questa direzione che l'esperienza visuale del cinema delle avanguardie, dal dada al surrealismo con un fuori-testo di Samuel Beckett opera una decostruzione del linguaggio visivo-auditivo attraverso un caos che altera e deforma i tracciati utopici, le valenze pacifiche, se non vuole di nuovo essere un discorso della ratio, cioè un'utopia che escluda per principio la differenza non regolata. I riferimenti musicali vanno dal rumorismo del futurista Luigi Russolo, all’idea di ready-made e di introduzione dell’elemento casuale nell’arte di Marcel Duchamp (scrive Cage: ”Una via per scrivere musica: studiare Duchamp”). Ma un altro importante riferimento è costituito delle filosofie orientali che, come lo Zen, si incentrano attorno all’idea di vuoto,di indeterminatezza e di aleatorietà. Caduta la presunzione etno-logocentrica dell'esaustività delle descrizioni e delle interpretazioni, la ricerca potrà rivolgersi solo a messaggi sparsi, contraddittori, effimeri”.