Pesca strascico,da Amendolara lettera a sindaco Gallipoli
Secca di Amendolara, tolleranza zero contro la pesca a strascico. Salvaguardia dell’ecosistema, il Sindaco Ciminelli scrive al Primo cittadino di Gallipoli: impedire alle flotte pugliesi di raggiungere ed oltraggiare la zona di conservazione protetta. È quanto annuncia lo stesso Primo Cittadino. L’ennesimo spiacevole episodio si è verificato nelle scorse settimane, allorquando numerosi pescherecci pugliesi, provenienti dalla costa occidentale della penisola salentina, sono stati avvistati e sorpresi, ancora volta, a pescare nelle acque antistanti Amendolara, in particolare nei pressi della famosa Secca. Nonostante l’impegno e l’attenzione per la tutela e la salvaguardia dell’area, si continua a registrare – è, questo, il rammarico del Sindaco Ciminelli – la quasi normale ed indisturbata attività di pesca a strascico, vera causa di quel processo di desertificazione che sta interessando i nostri fondali. Una giornata di pesca per un abbondante bottino, – è questa l’accusa del Primo Cittadino – significa soltanto peggiorare la situazione già critica dell’area che conosce già undici specie in via d’estinzione.
Contribuire ad impedire la distruzione sistematica della Secca di Amendolara. Questo, dunque, l’appello pubblico al Sindaco di Gallipoli. Il lavoro e l’impegno dell’Amministrazione Comunale in questa direzione è chiaro. Grazie al recente finanziamento regionale di 450 mila euro saranno realizzati i dissuasori, che con la loro triplice funzione, non consentiranno, ai pescherecci, di avvicinarsi alla costa amendolarese, rappresenteranno un efficace contrasto al fenomeno dell’erosione costiera e faciliteranno il ripopolamento della flora e della fauna sottomarina. Sì, quindi, alla pesca tradizionale, ad ami, e a quella d’aspetto, preferita dai sub in immersione. Mentre tolleranza zero per la pesca a strascico.