Salute, mozione parlamentare per superare “burocrazia oncologica”

Calabria Salute

L'iniziativa parlamentare sottoscritta da 79 senatori prevede l’attribuzione all’INPS di un ruolo di sussidiarietà accertativa allorché le preposte Commissioni ASL non rispettino i 15 giorni previsti dalla normativa vigente per l'accertamento dell'invalidità civile richiesta dalle persone con patologie oncologiche. Ad oggi tutte le regioni hanno disatteso la scadenza alimentando un costo sociale di 36,4 miliardi di euro pari al 2,3 per cento del Pil italiano. La senatrice del Pdl, Dorina Bianchi: "Un battaglia di civiltà garantire tempi certi dell'accertamento a tutela dei pazienti oncologici contrastando le numerose inadempienze locali".

"L'ottenimento di accertamenti medici più rapidi e tempestività nell’erogazione dei servizi proposti dalla legge per tutelare i cittadini disabili con particolare riferimento ai giovanissimi malati di tumore ed ai pazienti affetti da malattie croniche". È il prioritario obiettivo della mozione urgente proposta dalla senatrice del Pdl, Dorina Bianchi. "L'iniziativa parlamentare - spiega Dorina Bianchi - chiede la piena e concreta attuazione di quanto previsto dall'articolo 6 della Legge 9 marzo 2006, n. 80 sulla semplificazione degli adempimenti amministrativi per le persone con disabilità. Un articolo ancora oggi largamente disatteso e che stabilisce che l'accertamento dell'invalidità civile ovvero dell'handicap, riguardante soggetti con patologie oncologiche debba essere effettuato dalle preposte Commissioni mediche ASL entro 15 giorni dalla domanda dell'interessato, avendo, peraltro, efficacia immediata per il godimento dei benefici da esso derivanti.

La modalità proposta per dare piena attuazione a questo fondamentale strumento di tutela dei cittadini - continua la senatrice del Pdl - è il conferimento di un ruolo di sussidiarietà accertativa all'INPS. In altri termini, il cittadino con patologia neoplastica in caso d'inadempienza da parte delle commissioni ASL, potrebbe vedere soddisfatti i propri diritti di tempestività del riconoscimento rivolgendosi direttamente all'Istituto nazionale di previdenza.