ITS di Catanzaro, intervento dell’assessore Matacera
Di seguito una nota dell’assessore all’Istruzione della Provincia di Catanzaro, Giacomo Matacera
"È il momento di fare chiarezza sulla mancata costituzione dell’Istituto Tecnico Superiore a Catanzaro, tenuto conto di una serie di illazioni e dichiarazioni che ultimamente sono apparse sui quotidiani e che sono state oggetto dell’ennesimo sbandieramento di incapacità riferita ai vertici istituzionali, regionali e provinciali. E la chiarezza si ha solo con una corretta informazione: gli atti, del resto, sono sotto gli occhi di tutti ( e anche sul sito Web dell’Ente). E comunque sarebbe bastato un reale interesse alla conoscenza dei fatti presso gli Uffici preposti, o anche la richiesta di chiarimenti nelle sedi istituzionali appropriate, prima di sparare a zero nel mucchio.
I fatti, dunque: gli ITS, nati per rafforzare l’offerta formativa intermedia tra scuole secondarie e Università, vengono istituiti a partire da gennaio 2008 con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e, nelle intenzioni, vogliono essere il volano per la qualificazione ed il potenziamento di alcuni settori portanti del Made in Italy nei quali necessita la presenza di figure specialistiche che di fatto mancano nel mercato del lavoro. Nella prima programmazione sperimentale 2010/2012 sono già 59 gli ITS nati e operanti su tutto il territorio nazionale, ad eccezione della Calabria e Basilicata.
Solo a seguito dell’approvazione della delibera di Giunta regionale n. 812 del 20 dicembre 2010, su impulso del Presidente Scopelliti e dell’Assessore alla cultura Mario Caligiuri, la Calabria avvia le procedure per il riconoscimento degli Istituti Tecnici Superiori, e da subito vengono riconosciuti l’ITS “Panella” di Reggio Calabria, l’ITS “ Milano” di Polistena e l’ITS “ Monaco” di Cosenza. I citati Istituti, infatti, risultavano gli unici in possesso dei previsti requisiti e della comprovata esperienza in alcune delle aree tecnologiche previste dal Decreto (efficienza energetica e mobilità sostenibile), in virtù della partecipazione alla sperimentazione del Piano d’intervento CIPE IFTS/Ricerca; diversamente, tenuto conto della perdurante inerzia del precedente Governo regionale guidato da Loiero e con assessore Cersosimo, si sarebbe rischiato di perdere definitivamente i fondi ministeriali previsti. Contestualmente l’assessore Caligiuri, potendosi ancora procedere al riconoscimento di almeno altri due ITS sul territorio regionale, come da indicazioni ministeriali, invitava questo Ente ad avviare le procedure per la selezione di candidature di Istituti tecnici e/o professionali in qualità di soggetto capofila per la costituzione di un ITS nella provincia di Catanzaro.
Gli Uffici competenti, dopo una complessa istruttoria, a seguito dell’approvazione di ben due delibere di giunta provinciale e relativa manifestazione d’interesse (pubblicata su tutti i quotidiani locali) con successiva valutazione delle candidature da parte di una commissione istituita ad hoc, nel novembre 2011 trasmettevano ufficialmente alla Regione Calabria la richiesta di riconoscimento (provvista di tutti gli atti) per un ITS nell’ambito dell’efficienza energetica con un partenariato con capofila l’ITIS “Scalfaro” di Catanzaro, il cui progetto aveva ottenuto il punteggio più alto nella graduatoria stilata dalla Commissione. In assenza di una programmazione regionale, quella dell’efficienza energetica, tra tutte le proposte pervenute, era risultata la materia di maggiore interesse.
Che cosa, allora, non ha permesso che tale riconoscimento trovasse concreta operatività? I motivi sono tanti e diversi, ma soprattutto contingenti a situazioni che non si sarebbero potute in alcun modo prevedere. In primis, la perdurante crisi economica e finanziaria che ha causato continui tagli governativi sui fondi ministeriali; infatti, a parziale modifica di quanto inizialmente stabilito dal Ministero della Pubblica Istruzione, dei 5 ITS previsti per la regione Calabria il numero è stato ridotto a 3. La Regione Calabria, a questo punto, valutava l’ipotesi di accorpare i due ITS già costituiti nell’ambito dell’efficienza energetica, per avere la possibilità di creare un ulteriore ITS su Catanzaro, coinvolgendo però anche le province di Vibo e Crotone che altrimenti sarebbero state automaticamente escluse. Questo improvviso cambio di rotta ha creato non poche criticità facendo slittare il riconoscimento dell’ITS destinato all’ambito catanzarese, tenuto conto dei problemi soprattutto organizzativi e logistici legati all’ampliamento del partenariato e del mancato avvio della prescritta procedura da parte della Provincia di Crotone. In secondo luogo, è stato necessario accordarsi su una tematica che fosse diversa dall’ambito dell’efficienza energetica, già presente sul territorio, al fine di diversificare l’offerta e vista la riduzione del numero degli ITS (ambito che, dopo varie riunioni e contatti tra patners ed Enti coinvolti, è stato individuato nell’agroalimentare). Infine, tra le difficoltà sopravvenute, va registrato l’impedimento personale del Dirigente scolastico dell’Istituto capofila, al quale è seguito l’avvicendamento di un altro Dirigente chiamato a sostituirlo.
A ciò si deve aggiungere, per onore di cronaca, la difficoltà di reperire i dovuti finanziamenti da parte dei membri del partenariato della Fondazione che dovrebbe gestire l’ITS, ivi comprese le Università (problema a quanto pare comune anche agli altri Istituti già costituiti) e la preoccupante incertezza che sta segnando il futuro degli Enti intermedi e che rimane a tutt’oggi pieno di dubbi e perplessità.
Questi sono i fatti con doverosa perizia di particolari, tutti rintracciabili negli atti delle Amministrazioni coinvolte, e se si è voluto rispondere con puntualità ai rilievi sollevati negli ultimi tempi non è per onere della prova ma per quel principio di trasparenza e correttezza dell’azione amministrativa che è dovuta alla collettività tutta, prima ancora che ai disfattismi di parte.
Per quanto riguarda la volontà di questo Ente rimane ferma la determinazione di proseguire sul difficile percorso intrapreso, nella consapevolezza di voler dare anche ai nostri ragazzi tutte le opportunità per la costruzione di profili professionali sempre più spendibili nel mondo del lavoro".