Cgil, a Lamezia intervenga il ministro Cancellieri
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del Segretario Generale CGIL Catanzaro – Lamezia Giuseppe Valentino
“Il lavoro prezioso delle forze dell’ordine e della Magistratura che sta portando risultati significativi nel contrasto alle cosche lametine è minacciato da un clima di terrore nella quale la città di Lamezia è costretta a vivere. L’ennesima esplosione in pieno centro è un avvertimento per quanti confidano nella legalità e si adoperano affinché Lamezia Terme possa un giorno liberarsi dal suo peggiore parassita: la ‘ndrangheta.
Chi pensa che le proprie ragioni, i propri interessi, le proprie regole debbano prevalere sul diritto dei cittadini a vivere nella propria terra e tenta di affossare ogni speranza seminando terrore, non ha fatto i conti con la voglia di riscatto delle persone libere ed oneste. Dobbiamo liberarci di questa vergogna, che oltre ad infettare e distruggere la nostra vita, condiziona ed inquina l’intera nazione. In territori importanti d’Italia la ‘ndrangheta si rafforza ed espande il proprio dominio, confondendosi con l’economia pulita e condizionando la vita democratica degli spazi che occupa.
A Lamezia dove si rende visibile e diffonde violenza, lo Stato ha il dovere di contrastarla con più forza ed a viso aperto. C’è la necessità concreta di dare alla gente di Lamezia e della Calabria un segnale di forte vicinanza da parte dello Stato che possa contrastare l’eco delle bombe e delle esplosioni. Bisogna farlo per i tanti cittadini onesti, per gli imprenditori coraggiosi, per il mondo dell’associazionismo, per le Istituzioni che continuano a resistere, a sperare e lottare per una Lamezia libera. Liberare Lamezia vuol dire lavare l’Italia dalla vergogna. Ci rivolgiamo al Ministro dell’Interno, perché dia un messaggio di vicinanza dello Stato. Venga in Calabria, venga a Lamezia Terme e discuta con la parte onesta e libera della città delle misure necessarie e degli strumenti che il Governo intende mettere in campo per combattere con la forza ed il rigore necessario la ‘ndrangheta.”