Sanità: Movimento Sociale-Fiamma Tricolore monitora la situazione
“La Segreteria Regionale del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore, che continua a monitorare costantemente la situazione della Sanità Calabrese in questo particolare momento, torna ad occuparsi di quelle che sono le sue eccellenze, nella reale preoccupazione che qualcuno voglia, come inusitato costume della classe dirigente della nostra terra, “buttare via il bambino assieme all’acqua sporca”. – È quanto si legge in una nota stampa di Umberto Maggi, Segretario Regionale Movimento Sociale - Fiamma Tricolore Calabria - Un viaggio che parte dal capoluogo, quello della Fiamma nella Sanità regionale, e che ci ha subito portato al Policlinico dell’Università “Magna Grecia” e, subito dopo le eccellenze rilevate nel reparto di Cardiochirurgia dell’equipe guidata dal Prof. Renzulli, ci ha portato a registrare un’altra riconosciuta eccellenza a livello nazionale nel reparto di Anestesia, Terapia Intensiva e Rianimazione operante presso il Policlinico sotto la guida dei prof. Amantea e Santangelo che si avvale di una equipe, che opera con competenza professionale ed abnegazione, composta tra gli altri dal Dott. Maltese e che ha il suo “fiore all’occhiello” nelle operazioni di espianto degli organi, settore coordinato dal dottor Michele Varano, attività che ha elevato il Policlinico a livelli di eccellenza per l’intero Meridione d’Italia.
Certamente desidereremmo che questi “spicchi” di eccellenza non fossero distrutti, anzi venissero rafforzati ed aiutati nel loro consolidamento e nel loro percorso verso le eccellenze assolute che, oltre a portare lustro e benessere alla Nostra Terra realizzerebbero il “miracolo”, auspicato da intere generazioni di Calabresi, di potersi finalmente curare nella loro terra senza sottoporsi ai famigerati “viaggi della speranza” che tante lacrime, sangue e sudore sono costate ai nostri padri. Adesso quello che non vorremmo, e qui esprimiamo un ulteriore desiderio, è che accadesse, anche per questa struttura, quanto accaduto per “Cardiochirurgia” allorché ci occupammo di quella eccellenza, e cioè che si realizzassero, a suo danno, ulteriori e gravi spoliazioni in nome del cd. “Piano di rientro della Sanità” che, nato per eliminare i “rami secchi”, oggi pare colpire indiscriminatamente, con gravi conseguenze per l’intera Comunità, anche la buona sanità, e ne esiste tanta anche in Calabria. Vorremmo anche dire che potremmo sembrare campanilisti avendo finora parlato solo della buona sanità catanzarese ma, per come suddetto, ci occuperemo anche di tante altre realtà esistenti sull’intero territorio che ci danno fiducia e speranza in una Calabria che, se ben amministrata e finalmente conscia delle sue immense potenzialità, può risollevarsi e riscattare tante sue ataviche carenze e vizi inveterati".