Miglierina: celebrazioni per ristrutturazione Cappella San Giovanni Bosco
Nel suggestivo paesaggio della vallata del Fiume Amato, e proprio sulle rive del Fiume, è stata riaperta a 70 anni dalla sua costruzione la Chiesetta di San Giovanni Bosco, fatta erigere negli anni ’40 come atto di devozione al grande Santo promotore dei giovani, struttura Interamente rinnovata nell’anno 2012 che contiene opere di pittori locali risalenti all’epoca dell’edificazione, come il dipinto di San Giovanni Bosco in preghiera, e bassorilievi di un artista contemporaneo, ceramista a Seminara, noto sul panorama nazionale ed estero. La toccante ma festosa cerimonia è stata officiata dal Vescovo di Lamezia Terme Mons. Luigi Antonio Cantafora con il parroco Don Pasquale Di Cello davanti all’intera comunità di Miglierina, al Sindaco Gregorio Guzzo ed ai numerosi turisti che in questi giorni hanno ripopolato il piccolo centro dell’entroterra catanzarese.
Non è mancata la presenza di illustri ospiti: l’On.le Prof. Ombretta Fumagalli Carulli per l’Università cattolica di Milano, L’on. Carmelo Pujia, il Presidente della Camera di Commercio Paolo Abramo, il Presidente della Confcommercio Provinciale Pietro Tassone, il Direttore Sanitario della ASP di Catanzaro Dott. Mario Catalano, il Vice Presidente dei Consorzi di Bonifica Dott. Alessandro Tallarico, il Direttore Generale degli stessi Dott. Flavio Tallarico, e l’ex Sindaco di Catanzaro Francesco Granato che ha propiziato e fatto eseguire i lavori di ristrutturazione della chiesetta.
Sensazioni di antico sapore anche per le esecuzioni della banda musicale che, all’interno di un anfiteatro fatto da una natura fitta ed incontaminata ha intonato, prima della messa e della successiva benedizione episcopale, le marce più popolari. Motivi religiosi della tradizione hanno seguito il momento della celebrazione. Il rinfresco finale è stato occasione di reincontri fra generazioni con tanta nostalgia da parte degli emigrati intervenuti per la circostanza e legati al luogo da antichi e struggenti ricordi. Il ritorno, fra le strade impervie e sterrate di questi comprensori ma con tanta gioia nell’anima, specialmente dei giovani per essere stati protagonisti di un evento destinato ad incidere sulla storia e sulla memoria di una comunità che, come Don Bosco, attraverso i suoi ragazzi vuole guardare la futuro.