Discariche, Pugliano: responsabilità e mediazione
Non può passare la tesi del NO ad ogni tipo di discarica. Alle associazioni che usano e spesso gridano questi slogan andrebbe posta la seguente domanda: dove portare quella percentuale di rifiuti o scarti che residuano, sempre e comunque, anche nelle situazioni di elevatissimi standard di differenziata?Li imbarchiamo e mandiamo in Australia? In realtà, parlando con cognizione di causa e dati certificati alla mano, sappiamo benissimo di non poter fare a meno di un numero, seppure limitato, di impianti d servizio agli impianti. In Calabria abbiamo bisogno di discariche di servizio. Serve responsabilità e mediazione. È, in sintesi, quanto sostenuto dall'assessore regionale all'ambiente Francesco Pugliano rispondendo, insieme all'assessore provinciale Leonardo Trento, alle domande di alcuni giovani rappresentanti di un'associazione locale, incontrati nei giorni scorsi a margine di un evento sulla eco-sostenibilità e lo sviluppo sostenibile promosso dall'assessore all'ambiente del Comune di Cariati Sergio Salvati, alla presenza, tra gli altri, del presidente della sezione turismo di Confindustria Cosenza Alfonso Cosentino, del Sindaco di Cariati Filippo Sero e del Presidente della Fee Italia Claudio Mazza.
Se la differenziata in Calabria, iniziata ma ancora ai minimi termini - ha inoltre detto Pugliano - le responsabilità vanno individuate certamente nel lunghissimo periodo commissariamento, che ha oggettivamente creato caos, ma allo stesso modo vanno ricercate senza infingimenti in noi calabresi. Senza aprire polemiche, ma con sguardo storico - ha proseguito - se da questo punto di vista c'è un sistema squilibrato in Calabria, è in parte anche colpa della classe dirigente cosentina che, per decenni, ha preferito il principio secondo cui è meglio mandare i rifiuti al vicino. Una dato del resto è eloquente e lo conosciamo tutti: la provincia di Cosenza rappresenta oltre il 40% del territorio calabrese eppure non ha impianti di selezione e valorizzazione della differenziata. Con il risultato - ha spiegato l'assessore regionale - di non aver fatto neppur gli interessi degli stessi cosentini.