Libri: a Catanzaro lo scrittore Gian Mauro Costa
Alla Libreria Ubik di Catanzaro Lido, il mese di agosto si conclude parlando di gialli. Il protagonista di “Incontri d’Autore” è Gian Mauro Costa che venerdì sera ha intrattenuto il pubblico presentando “Festa di piazza”, il suo nuovo libro edito da Sellerio. Il colloquio, moderato da Nunzio Belcaro, è stato introdotto dalla lettura a due voci di Anna Macrì e Gianluca Pitari che, con enfasi hanno proiettato i presenti nella realtà di un racconto suggestivo.
Il siciliano Costa non ha nascosto l’attaccamento a Palermo, sua città natale, ambiente ideale per lo svolgimento del racconto che vede, ancora una volta, Enzo Baiamonte alle prese con una indagine. Già personaggio principale del precedente “Il libro di legno”, l’elettrotecnico, di natura indolente ma con una passione non molto nascosta per i misteri, viene “spinto” ad affrontare questa nuova avventura da Rosa, la donna che ama. Ed è ancora Palermo il teatro di questi nuovi intrighi da risolvere. “Non riuscirei ad ambientare i miei racconti – ha detto Costa - in una città che non sia la mia. Nonostante io conosca molto bene Palermo resto stupito ogni volta che scopro un nuovo angolo. Ritengo che la letteratura contemporanea, compresa quella noir, sia un tipo di narrativa che permette di conoscere meglio le città. Il compito dello scrittore è quello di raccontare i luoghi, le atmosfere, descriverli bene per mettere nella giusta evidenza i personaggi. Oltre che riuscire nell’intento di dare corpo alla propria storia, far scoprire e immaginare i luoghi diventa quasi uno spot per la città stessa.” E parlando di Baiamonte, a Costa si illuminano gli occhi. “Mi rivedo molto in lui, è come se fosse vivo e vicino a me”. Quanto sia attaccato al suo personaggio lo si evince dalla ulteriore lettura di Pitari.
C’è nel mondo descritto da Costa nel suo racconto una realtà che riguarda Palermo e la tradizione musicale che riconduce alla canzone neo-melodica napoletana, colonna sonora della mala. Ha accennato anche alla difficile condizione di una città e della sua gente che vive a stretto contatto con la mafia. “E’ difficile scrivere un giallo – ha concluso Costa – ambientandolo a Palermo. Il confronto con la mafia dei fatti raccontati è inevitabile, direi scontato. La mafia è presente in ogni attimo della vita di ogni giorno”. “Festa di piazza” è un libro semplice come Enzo Baiamonte, uomo comune che nulla ha da condividere con la mafia. Nella sua Palermo ci sono i profumi che si avvertono in questa città, siano essi sgradevoli o sublimi. Baiamonte e la sua donna, convivono con essi esaltando la semplicità del loro modo di vivere e conquistando il lettore con la loro avvincente indagine.