Autopsia sulla Tamborrino. Nessun segno di colluttazione, domani camera ardente in tribunale
Ancora scioccato per l’accaduto si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti, Michele Cavallo, il 29enne che la sera del 2 settembre si trovava insieme a Mariella Tamborrino, la giovane avvocatessa precipitata dal quinto piano di uno stabile di via Santa Croce a Crotone.
Lo conferma l’avvocato Fabrizio Salviati, legale di Cavallo, che nella giornata di oggi è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario. L’uomo è stato interrogato dagli inquirenti ma i suoi legali hanno preferito non farlo rispondere poiché - ancora provato dalla tragedia - non sarebbe stato nelle condizioni psicologiche per affrontare un interrogatorio. Lo stesso avvocato Salviati ribadisce però di essersi riservato di farlo riascoltare appena l’uomo sarà più tranquillo.
Intanto nel pomeriggio sì è svolta l’autopsia sul cadavere della Tamborrino e dalla quale, secondo i primi riscontri, sembrerebbe - il condizionale in questi casi è d'obbligo - non siano emersi segni di colluttazione esterna. Cavallo, ha nominato un perito di parte, Michele Rajani, per presenziare all’esame autoptico. Per avere maggiori particolari bisognerà attendere però almeno 90 giorni, tanto il tempo riservatosi dal medico legale Aldo Barbaro (incaricato dalla Procura della Repubblica) per depositare la perizia. In serata dovrebbe inoltre arrivare il nulla osta del magistrato per i funerali della donna. Il corpo della Tamborrino potrebbe così essere spostato domattina nella camera ardente allestita presso il tribunale di Crotone e nel pomeriggio trasferito a Rocca di Neto, comune di origine della 35enne avvocatessa, per le esequie.
L’abitazione nella quale si è consumata la tragedia di domenica scorsa, inoltre, è stata posta sotto sequestro ed è stato accertato che la Tamborrino sia caduta finendo su un ferro del balcone sottostante il quinto piano recidendo alcuni cavi dei panni prima di precipitare sull’asfalto.