Occhio ai tattoo. Segnalati inchiostri contaminati da un batterio
Quando farsi un tatuaggio è anche un pericolo per la salute. Ad evidenziarlo è Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” che riporta alcune recentissime segnalazioni che dovrebbero determinare chi ha scelto di lasciare un segno colorato indelebile sulla propria pelle a prestare la massima attenzione e a scegliere centri specializzati altamente qualificati prima di farsi fare un tatto. La prima segnalazione arriva dalla ICQ, uno dei più importanti istituti di certificazione della qualità e della sicurezza dei prodotti di consumo, che ha evidenziato il divieto di commercializzazione di un particolare tipo di flacone trasparente con top nero, contenente inchiostro rosso per tatuaggi per rischio chimico.
Secondo l’istituto, il prodotto in questione conterrebbe l’ammina aromatica o-anisidina (CAS n ° 90-04-0), sostanza classificata come cancerogena, mutagena, tossica e sensibilizzante. In aggiunta, sarebbero presenti anche idrocarburi aromatici come stireni e alfa-metil-stireni che sono tossici. Secondo la risoluzione del Consiglio d’Europa sui requisiti e criteri per la sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente, ResAP (2008) 1, l’o-ansidine non dovrebbe essere presente. La seconda, fresca notizia, arriva direttamente dagli USA dove la Food and Drug Administration, l’agenzia federale che si occupa della vigilanza sulla sicurezza alimentare e dei farmaci ha lanciato un allarme tatuaggi dopo alcuni casi di inchiostro contaminato da un pericoloso batterio.
Negli Usa sarebbero stati evidenziati casi di inchiostro per tatuaggi contaminato dal batterio M.chelonae (Mycobacterium chelonae) che provoca malattie ai polmoni, infezioni alle articolazioni o ad altri organi e problemi oculari. L'FDA ha, infatti, avvertito formalmente che inchiostri e pigmenti usati per colorare i tatuaggi possono essere contaminati anche da altri batteri, funghi o muffe. Chi si vuol fare tatuare, ne tragga le dovute conseguenze.