Nuovo anno scolastico. Gagliardi: si esce dalla crisi con la cultura
La crisi che vive anche l’Italia è anzi tutto di conoscenza, prima che finanziaria. La sfida dei prossimi anni resta culturale e pedagogica: riconquistare metodo a capacità di autogoverno. Sui banchi si scuola nasce la classe dirigente ed è qui che si vince o si perde la scommessa dello sviluppo. Va condivisa questa consapevolezza tra studenti e docenti. Con volontà ed ottimismo. – Sono, questi, alcuni passaggi del messaggio di auguri del Sindaco di Saracena Mario Albino Gagliardi in occasione dell’apertura ufficiale dell’anno scolastico 2012-2013 oggi lunedì 17 settembre.
Messaggio integrale del sindaco di Saracena a tutto il mondo della scuola | “Il progresso spirituale e materiale di una società, in tutte le sue articolazioni, dipende dalla sua capacità di condividere progressivamente e soprattutto con le nuove generazioni metodi di coesistenza fondati su valori durevoli, a partire da quello elementare della conoscenza storica e del confronto geografico. La stessa capacità di autogoverno, tanto di una popolazione locale quanto di una nazione nel suo complesso, deriva in modo indirettamente proporzionale dalla riduzione o meno delle sacche di ignoranza; gap, oggi, diversi e trasversali rispetto all’analfabetismo del passato, perché indotti dagli sviluppi plurali della società glocale e dall’emersione di emergenze contemporanee che impongono, soprattutto nel mondo occidentale, l’urgente messa in discussione di abitudini ereditate e consolidate: basti pensare alle questioni ambientali ed all’affermazione della raccolta differenziata.
In tutti i contesti, anche quelli più quotidiani, si avverte oggi il peso di una crisi che è etica e di conoscenza prima che finanziaria. Ecco perché, sin dai banchi di scuola, va condivisa tra docenti e alunni la consapevolezza di essere, oggi e negli anni a venire, i veri protagonisti dell’evoluzione o dell’involuzione di una società che è in profonda crisi di identità. Sui banchi si scuola nasce la classe dirigente di un territorio, di una regione e di un Paese ed è esattamente qui che si vince o si perde la scommessa dello sviluppo. La sfida futura resta, quindi, tutta di tipo culturale e pedagogica: cittadini non solo onesti, ma anche e soprattutto capaci di preservare l’ambiente che si eredita e di costruire migliori condizioni di vita e benessere anche per gli altri lo si è e lo si dimostra anche e soprattutto a scuola, oltre che in famiglia. Da piccoli. Da giovani. Con grinta, pazienza, sacrificio, divertimento, volontà e con quell’ottimismo che non sparisce mai se si è bravi a restare giovani anche dentro, quando gli anni poi passano. Con questo spirito rivolgo a tutto il mondo della scuola, dagli insegnanti ai presidi al personale e ovviamente ai principali attori, alunni e studenti ed alle loro famiglie, l’augurio sincero di un anno scolastico 2012/2013 sereno e produttivo, per sé, per la propria città e per il proprio Paese”.