Portigliola: riunione Coordinamento dei Giovani GF
Ieri a Portigliola nella sede del centralissimo Corso Roma, che molto presto diverrà la definitiva sede di Futuro e Libertà di Portigliola, si è riunito il Coordinamento dei Giovani della fascia Jonica di Generazione Futuro, movimento giovanile di Futuro e Libertà per l'Italia, alla presenza del Coordinatore di area Roberto Ieraci. Dopo un'ampia discussione sulle diverse problematiche in cui il territorio versa, in particolar modo la nostra Jonica: problema dei rifiuti, che rappresenta una delle priorità da risolvere soprattutto per un territorio come il nostro a forte vocazione turistica, depurazione, sistema dei trasporti che sta mortificando quest'area soprattutto dopo i tagli e i continui ridimensionamenti ai treni e alle linee dei bus, ed in ultimo la situazione infrastrutturale (l'ammodernamento della 106, l'incompiuta Salerno-Reggio Calabria), il Coordinatore Roberto Ieraci si è detto fiducioso in vista del tavolo tecnico dei sindaci della Locride. Questi avranno l'occasione di proporre ai funzionari dei ministeri interessati "proposte per la Locride". Al meeting, nel quale parteciperanno anche esponenti politici di spicco della Locride, generazione futuro chiede misure incisive, concrete e reali.
"È giunto il momento di passare dalle parole ai fatti" afferma Ieraci, "questo territorio è stato per troppo tempo mortificato e vittima di giochi di potere che hanno portato soltanto ad una involuzione del territorio dimenticando che soltanto la produttività e il progresso portano ricchezza e benessere". Ieraci chiede allo stesso tempo, una maggiore attenzione del Governo per il Meridione con l'ausilio di tavoli tecnici anche mensili fra provincia-regione e governo centrale. Difatti nonostante i vari tentativi, l'enorme potenziale del nostro territorio è rimasto mediocremente inespresso, rappresentando sempre la "ZAVORRA" che il nord deve trascinare. Sono necessari interventi strutturali definitivi e mirati, diverso da quell'ambiguo assistenzialismo che per anni ha tenuto imprigionata la Calabria . È necessario parlare di lavoro, in quanto la mancanza di questo, costringe inevitabilmente i giovani ad esiliare da una terra senza prospettive, trovarsi in uno stato di malessere generazionale e all'emigrazione forzata in cerca di carriera e ancor prima di un lavoro.
Fra clientelismo, mala politica e le istituzioni assenti purtroppo i giovani della Calabria non trovano nessuna identità.Serve che la politica inizi a parlare di progetti seri, serve che la politica si faccia portavoce delle esigenze della collettività e non ora di questa ora di quella "cerchia". Urgono dalla politica risposte urgenti e soprattutto ai giovani che hanno deciso di rimanere nel nostro territorio un cambiamento radicale. Basta con gli anni delle false promesse, la politica deve capire che la società è cambiata e devono cambiare i meccanismi che regolano il rapporto tra politica e cittadino. Sono necessari quegli interventi di crescita tali da poter carpire quelle forze imprenditoriali che vedono la Calabria sotto una luce purtroppo "negativa". Mi auguro che da questi incontri posso partire davvero quello slancio che permetta una crescita e una ripresa dell'intero territorio soprattutto per le generazioni future e che si abbandonino i vecchi campanilismi per una politica di sviluppo più ampia e rigorosa.