Macroregioni, Greco a Formigoni: il sud e’ pronto a fare la differenza

Calabria Attualità

Il presidente della Lombardia Formigoni e gli Stati Generali della Lega che hanno rilanciato proprio in questi giorni la proposta di costituire delle macroregioni, sappiano che il Mezzogiorno d’Italia rivendicherà strenuamente il suo ruolo di protagonista e si batterà per ottenere quanto finora gli è stato sottratto. Lo sostiene Orlandino Greco, vicesegretario nazionale dell’mpa e presidente del consiglio provinciale di Cosenza. Se il Settentrione si organizza- continua- e riparte da una posizione netta: “Prima il Nord”, come può testimoniare il ministro Passera, il Sud d’Italia non resterà alla finestra.

E non ci sta a venire dopo. L’idea di un federalismo che superi il regionalismo il cui fallimento è ormai innegabile- aggiunge Greco- ha dalla sua un movimento di pensiero e culturale che trova proprio in Calabria promotori e sostenitori. Siamo da sempre convinti- aggiunge- che sia urgente una riforma dei livelli istituzionali per mettere fine a un sistema di ruberie, al malaffare, agli sprechi di gestione e agli esorbitanti costi della politica che hanno messo in ginocchio il nostro Paese. Siamo pronti – afferma- a dimostrare (dati alla mano) che la ripresa dell’Italia, l’Italia degli 8 mila Comuni (di cui circa 7.500 con meno di 15 mila abitanti) passi necessariamente da una riforma istituzionale. Una riforma che sappia puntare sulle differenze e l’eterogeneità di tutto il nostro territorio, vere opportunità di sviluppo, rafforzando i livelli intermedi- le province- gli unici da sempre preposti ad accogliere e mediare le istanze dei cittadini. Siamo convinti - spiega- che questa sia la strada per realizzare una Democrazia autenticamente partecipata e diretta e per innescare la ripresa anche economica dell’intero Paese . Per comprendere come per Il Sud d’Italia la riforma sia ancora più urgente e irrinunciabile basti solo considerare- precisa il Presidente Greco - che proprio nel Mezzogiorno d’Italia i tanti piccoli campanili e le diverse identità municipali sono più numerosi che altrove.

Si tratta –continua- di non aspettare che altri- i dominatori di turno- ci impongano come cambiare. E’ tempo di diventare protagonisti della nostra storia. Per questo – aggiunge Greco- mi rivolgo a tutti gli amministratori del Mezzogiorno D’Italia dai Sindaci ai Presidenti di Provincia, a tutta quella classe dirigente che la politica la fa per e con i suoi cittadini. E’ necessario- dichiara- che il Sud d’Italia rafforzi un’identità comune, che tutte le regioni del meridione si riconoscano intanto come regioni meridionali e facciano di questo senso di appartenenza un valore da preservare . Solo così, solo unendosi le regioni del Sud Italia possono incidere sulle decisioni centrali, fare valere le loro istanze e rivendicare politiche adeguate ai propri territori. La strada del riscatto- rilancia - parte dal bisogno comune di dare risposte alle esigenze dei cittadini. E’ a questo principio che ogni amministratore consapevole non può che orientare la sua azione. A chi vorrebbe un’Italia senza il Sud il Sud d’Italia- rilancia Greco- deve rispondere con l’orgoglio dell’appartenenza, difendendo un’unità d’Italia in cui il Sud fa la differenza, pronto a prendersi ciò che gli è dovuto. E’ questo il compito che è chiamato ad assolvere ciascun cittadino del Sud d’Italia e ogni suo rappresentante, al di là delle logiche di appartenenza.

A chi vorrebbe “Prima il Nord” il Sud risponde rivendicando con forza e determinazione il proprio ruolo nell’Italia Unita, dimostrando di essere in grado di elaborare proposte e soluzioni, di aver trovato il coraggio di scegliere come cambiare. La via comune- conclude Greco- è senz’altro quella del federalismo, un federalismo, però, che offra all’Italia intera uguale possibilità di crescita. Su questo- conclude – noi amministratori del Mezzogiorno d’Italia siamo pronti a fare la nostra parte con la convinzione di essere dalla parte giusta: quella dell’Italia unita e di un Mezzogiorno d’Italia deciso a rivendicare il suo interesse nell’interesse del Paese.