Green Economy: workshop sul futuro del Mediterraneo
Il Mediterraneo, un tempo “culla” della civiltà, è oggi un’area molto “fragile” sia in termini economici che di impatto dei cambiamenti climatici. I paesi avanzati che vi si affacciano appartengono infatti al Sud d’Europa (economicamente i più deboli dell’Unione) mentre gli altri meno avanzati, del nord d’Africa e del Medio Oriente, rappresentano situazioni socio-economiche molto variegate ma tutte difficili. Questi fatti contribuiscono ad indebolire le risposte in periodi di crisi economica e climatica. L’Italia, paese del mezzogiorno d’Europa, ha a sua volta il suo Mezzogiorno notoriamente considerato il punto debole dell’economia nazionale e che risente effettivamente maggiormente della crisi economica. Se è vero che a livello globale e del Mediterraneo siamo oggi ad una svolta nelle strategie dello sviluppo, che da “brown” dovrebbe diventare “green”, il sud d’Italia ha forse la prima vera occasione dall’Unità di Italia di accorciare le distanze con il nord. Il sud è un immenso potenziale di energia rinnovabile pulita, possiede un capitale naturale di grande valore nella misura in cui il suo territorio è non urbanizzato/ non industrializzato, è ricco di biodiversità marina e terrestre e, data la posizione geografica nel Mediterraneo, potrebbe avere un ruolo di raccordo tra le diverse economie che vi si affacciano.
È questo il tema che, su iniziativa dell’Università di Roma “Tor Vergata” e del Comune di Soverato (Cz), verrà affrontato il 6 ottobre, nella Sala Riunioni del nuovo Acquario di Soverato (vedasi locandina). L’intera giornata di studio, dedicata a: “Il futuro delle economie del Mediterraneo e le promesse della Green Economy” , si avvarrà dei contributi di docenti e ricercatori universitari e di quello di esponenti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale. La scelta di organizzare questo incontro in Calabria, tra le regioni più problematiche del nostro Meridione, assume un’importanza particolare come verrà sottolineato dal Sindaco di Soverato e dall’Assessore al turismo e allo spettacolo Emanuele Amoruso. I temi affrontati saranno molti. La mattina sarà dedicata alla presentazione delle relazioni. La prof.ssa Castellucci esporrà i motivi di fragilità dell’area ed evidenzierà come, policy maker ed opinione pubblica, non possano più sottovalutare la situazione economico/ambientale dell’area del Mediterraneo (in cui transita il 30% delle navi da carico, il 25% di tutto il petrolio trasportato via mare, ospita il 30% dei flussi di turismo mondiale) divenuta un “hotspot” ambientale.
L’avvocato Delfini tratterà la complessità delle dinamiche dei flussi migratori ambientali e il bisogno di piani d’azione congiunti basati su modelli di sviluppo sostenibile nelle zone di origine dei potenziali migranti mentre il dottor D'Amato evidenzierà le problematiche complesse legate alla gestione dei rifiuti analizzandone cause e conseguenze e proponendo opportunità di sviluppo. La dott.ssa Auci presenterà poi le nuove prospettive di miglioramento della vivibilità delle città, luogo di residenza di circa il 50% della popolazione mondiale, ma anche fonte di emissione di anidride carbonica (e non solo) attraverso il concetto delle SmartCities. La dott.ssa Schipani, concentrandosi sulla regione Calabria, affronterà gli aspetti collegati ai risultati conseguiti e alle potenzialità offerte dall’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili e dallo sviluppo del turismo di impronta sostenibile.
L’incontro, che gode dei patrocini dell’Associazione Italiana degli Economisti Ambientali e delle Risorse Naturali e del Parco Marino Regionale “Baia di Soverato” oltre che della cooperazione del Laboratorio di Economia dell’Ambiente dell’Università di Roma “Tor Vergata”, sarà arricchito nel pomeriggio da una tavola rotonda. La tavola rotonda sarà condotta dal prof. Francesco La Camera, dirigente generale del Ministero dell’Ambiente e darà modo di raccogliere i più diversi punti di vista sui problemi del Mediterraneo per un costruttivo dibattito dal quale possano emergere spunti di soluzioni. Infine, alcuni studenti di Dottorato dell’Università di Roma, daranno il loro contributo alla giornata di studio esponendo una sintesi delle loro ricerche e testimoniando con la loro presenza che le giovani generazioni prendono sul serio le interconnessioni economico/ ambientali.