Crotone, Compagnia dei democratici chiede cambiamento legge elettorale
"Registriamo, in merito al promesso cambio della legge elettorale, un empasse molto preoccupante, evidentemente i partiti politici presenti in parlamento stanno sottovalutando la spinta propulsiva dell'indignazione. La gente non sopporta più questo stato di cose, rivuole la sovranità attraverso la quale eleggere-scegliere i propri rappresentanti in parlamento, archiviando l'attuale legge che ha prodotto un parlamento di “nominati”, lontani dai cittadini ma vicini e totalmente “dipendenti” dal potere di chi li ha scelti per metterli in lista. Camere di rappresentanti che invece di sentire “la gente”, è all'ascolto quotidiano solo ed esclusivamente delle oligarchie romane". E' quanto scrivono in una nota Luca Mancuso, segretario provinciale e Salvatore Lucà, capogruppo al consiglio provinciale della Compagnia dei democratici.
"Noi - continua la nota della Cdd - abbiamo aderito convintamente nel 2011 alla raccolta firme per il cambio della legge, ma purtroppo ad oggi, malgrado anche le prese di posizione del Presidente Napolitano, registriamo solo parole nel mentre si avvicinano le prossime competizioni elettorali.
Siamo sempre più convinti che bisogna restituire ai Cittadini la possibilità di scegliersi i propri rappresentanti in Parlamento.
Non comprendiamo come i partiti presenti in parlamento stiano glissando e sottovalutando quello che sta succedendo nel Paese! Ma il “fenomeno” Grillo, quello che si sta creando intorno a Matteo Renzi, sono condivisioni alimentate anche da questa “impotenza” dei cittadini a non poter scegliere i propri rappresentanti istituzionali e sicuramente dagli scandali quotidiani delle spese folli e quant'altro dei vari politici a tutti i livelli che considerano la cosa pubblica come qualcosa di personale dove è consentito di tutto e di più.
E' doveroso che tutti, dal mondo politico a quello associativo e non solo, continuino nel sollecitare il cambio di questo “porcellum” almeno con il ripristino da subito delle preferenze che in sintesi, vuoi o non vuoi, restano l'unico vero strumento di scelta e di democrazia a favore degli elettori.
E' il momento di farla finita con i tanti politici nominati solo in virtù di buoni e probabili servili rapporti con i poteri romani, sicuramente non sono espressione della “cosiddetta democrazia partecipata”.
Il recupero del rapporto cittadino-eletto deve essere una vera priorità per riavvicinare al voto i tantissimi elettori delusi da tante personalità politiche che continuano a far prosperare le loro fortune solo su vane promesse e d'altra parte questa profonda crisi non solo economica del nostro Paese ne è una palese testimonianza.
Non comprendiamo - scrivono ancora Mancuso e Lucà - come i nostri rappresentanti romani condividano per esempio la legge elettorale per i sindaci, per le regioni e per le europee dove le preferenze sono alla base delle varie competizioni e poi per il ripristino della preferenza almeno al “porcellum” sono da mesi che discutono e perdono tempo, probabilmente solo per continuare ad avere un parlamento di “nominati”. Abbiamo la necessità di avere una legge elettorale che restituisca realmente agli elettori la possibilità di scelta e garantisca la presenza delle varie culture e tradizioni politiche, a prescindere. Molte e troppe volte - conclude la nota - questo tema si è inabissato, nel momento in cui qualcuno ha posto il problema della riforma elettorale, soprattutto i parlamentari in carica, che sono intervenuti dicendo che i cittadini non vogliono sentir parlare di nuova legge elettorale, ma di problemi veri quali la disoccupazione, la casa, etc.. (demagogia più pura). Adesso tocca a loro, in caso contrario riteniamo che l'indignazione della gente spazzerà via questa arroganza che è divenuta inaccettabile".