‘Ndrangheta: 52 arresti per cocaina, legami con mafia e narcos
Sono 52 le persone arrestate dai carabinieri del Ros, in otto regioni italiane, per traffico internazionale di stupefacenti. La 'ndrangheta collaborava con i narcos sudamericani e con 'cosa nostra' per importare cocaina da Colombia ed Ecuador, che arrivava via mare in diversi porti d'Europa, per poi smerciarla in tutto il continente. Centro del traffico, Milano e la Lombardia, anche se la 'ndrangheta, spiegano gli inquirenti, si dimostra organizzazione unitaria con i vertici ancorati in Calabria. Questo è il quadro emerso dall'operazione Dionisio, spiegata in una conferenza stampa a Milano dai colonnelli del Ros Pasquale Angelosanto, vicecomandante nazionale, e Sandro Sandulli, comandante di Milano. Le attività investigative sono partite dall'omicidio di Natale Rappocciolo a Pioltello, vicino a Milano, nel 2009. Dalle indagini è emerso il ruolo di Alessandro Manno, capo della locale di Pioltello, come referente delle cosche calabresi per il traffico di cocaina dal Sud America.
I narcos colombiani avevano un rappresentante in Lombardia incaricato di riscuotere il denaro, Feliberto Cuenca Rojas, mentre la 'ndrangheta inviava propri uomini in America Latina per trattare i dettagli del traffico. Manno avrebbe stretto rapporti con i clan di 'cosa nostra' attivi in Lombardia, in particolare la famiglia Fidanzati di Palermo e altri gruppi gelesi. All'arresto di Manno nel 2010, il suo ruolo è stato assunto da Bruno Pizzata, esponente della cosca Strangio di San Luca. Catturato un anno dopo in Germania, gli è subentrato Rocco Zinghini, legato al clan Morabito di Africo. Questo dimostra l'abilità della 'ndrangheta ad assicurare la continuità dei propri traffici, coordinando le operazioni dalla Calabria ma potendo contare su un forte radicamento in Lombardia, dove ormai si è creato un vero e proprio mandamento. D'altra parte, gli arresti sono stati effettuati in otto regioni italiane: oltre a Lombardia e Calabria, anche in Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Sicilia, Puglia e Basilicata. La cocaina arrivava via mare approdando anche ai porti di Anversa e Amburgo per poi essere smerciata in Belgio, Germania, Olanda, Austria e Italia.