Asp Catanzaro: mille persone coinvolte nel programma di screening del tumore dell’intestino
Sono oltre 1.000 le persone coinvolte nel programma di screening del tumore dell’intestino (colon-retto) a Nocera Terinese. Il programma, condotto dal Centro Screening aziendale diretto dalla dott.ssa Maria Paola Montesi, riguarda la popolazione tra i 50 e 69 anni d’età, così come stabilito dal Ministero della Salute che ha individuato i soggetti a cui rivolgere i tre programmi di screening che rientrano nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), e che riguardano il cancro del seno, della cervice uterina e del colon retto.
Le persone di Nocera Terinese, nate dal 1942 al 1961, stanno ricevendo in questi giorni una lettera con la quale vengono invitate a sottoporsi a un test gratuito che serve per ricercare il sangue occulto nelle feci. L’Associazione “Giovani…Ripartiamo dal Sud”, presieduta da Carmine Mendicino, sta collaborando attivamente con il Centro Screening al fine di sensibilizzare la popolazione verso la prevenzione oncologica e di facilitare l’accesso al test, con un contatto “porta a porta”.
Le persone che hanno diritto allo screening gratuito ricevono una lettera personalizzata, con le indicazioni per ritirare il kit gratuito ed effettuare poi a casa la raccolta del campione da analizzare. Il kit sarà distribuito d al personale del Centro Screening, in collaborazione con l’associazione “Giovani…Ripartiamo dal Sud”, venerdì 26 ottobre dalle 8.30 alle 12, presso l’oratorio della Chiesa di Maria Regina della Famiglia, a Nocera Marina. Una volta raccolto il campione, la persona dovrà riconsegnarlo presso il Poliambulatorio sito in Via Dante Alighieri, nella data indicata sulla lettera di invito. Da lì è organizzato il trasporto al laboratorio analisi di Soveria Mannelli. Nel giro di 15 giorni, al massimo, la persona riceverà a casa la risposta dell’esame, se normale.
“È tutto organizzato – ha spiegato la dott.ssa Montesi – perché il test venga esaminato subito. Test che serve solo per distinguere se il risultato è positivo o negativo, quindi serve come eventuale ‘campanello d’allarme’. Chi ha un test positivo sarà contattato telefonicamente o attraverso il medico curante, per sottoporsi al secondo livello di screening, cioè all’endoscopia, pure gratuita. Nell’ultima parte dell’intestino (colon e retto) talora si sviluppa un polipo, che è una formazione benigna il polipo può degenerare in tumore maligno. La trasformazione del polipo in tumore invasivo è un processo molto lungo (da 5 a 15 anni). Il test del sangue occulto fecale può rivelare la presenza di polipi che ancora non si sono trasformati in tumore maligno. Si può perciò individuare e rimuovere il polipo prima che degeneri. In questo modo si fa una prevenzione primaria, perché si riesce a impedire che le persone si ammalino di cancro”.
“Nel caso invece di polipi già degenerati in cancro – ha proseguito Montesi – la diagnosi tempestiva permette una terapia precoce, molto più efficace e meno invasiva di quello che accade nella norma. Individuare in tempo un cancro significa allungare la vita alle persone, ma anche migliorare la qualità di vita, ridurre la mortalità e contribuire ad notevole risparmio della spesa sanitaria”.
“Questo servizio – ha spiegato il direttore generale dell’Asp Dott. Gerardo Mancuso – è molto importante perché incide profondamente sulla prevenzione di una parte delle malattie tumorali. La prevenzione delle malattie costituisce un obbligo di legge ma soprattutto è un’azione che permette di ridurre le incidenze della complicanze, e quando la diagnosi è precoce gli interventi terapeutici possono essere anche minimi. Un servizio gratuito per il cittadino e che non ha alcun costo per l’Asp, perché è svolto dal personale interno all’Azienda, portato avanti con professionalità e competenza. Un’occasione che la popolazione non può assolutamente perdere, anche perché ne va della salute del cittadini”.