Bevande energetiche nel mirino
Le bevande energetiche Monster Energy prodotte in California sono sospettate dalla Food and Drug Administration di avere causato la morte di molti consumatori americani.
Le autorità degli Stati Uniti hanno annunciato di avere aperto una indagine per determinare se il consumo della bevanda ha causato effetti colaterali e ha ucciso almeno cinque persone tra il 2009 e il 2012. Secondo molti esperti di salute, l’alto contenuto di caffeina di queste bevande possono causare problemi di cuore.
Venerdì scorso, la famiglia di una ragazza di 14 anni, morta nel 2011, ha intentato una causa contro la società produttrice della Monster Energy. L'autopsia ha rivelato che la ragazza era morta a causa di una aritmia cardiaca causata da intossicazione da caffeina. Aveva consumato in 24 ore due lattine di un prodotto della Monster Energy. Queste bevande contengono un totale di 480 milligrammi di caffeina, l’equivalente di tre tazze di caffè.
La Monster Energy si è difesa sottolineando che non ci sono prove che questi prodotti sono dannosi per la salute. Tuttavia, il prezzo delle azioni della società è sceso del 14% nella Borsa di New York durante la sessione di lunedì.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali ad oggi non è dato sapere granché se non che l'Agenzia per la sicurezza alimentare francese ha comunicato mercoledì scorso di aver ricevuto la segnalazione di due casi di morte per infarto in connessione con il consumo di bevande energetiche e che quindi al momento le indagini sarebbero in corso.
Alla luce di quanto è stato riportato in Francia e in America, Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” si chiede se non sia opportuno avviare una ricerca analoga anche in Italia e se nel frattempo non costituisca una dimostrazione di prudenza per le autorità demandate di limitare il consumo di tali bevande perlomeno ai maggiorenni in attesa di conoscere tutti gli effetti diretti ed indiretti.