Amendolara, Ciminelli: unione comuni, rivedere impostazione
Unione dei Comuni, così come concepita non è funzionale. Non è rispondente alle esigenze del vasto territorio rappresentato. Anzi tutto perché risulta troppo lontana dai comuni. Oggi più che mai serve ottimizzare i costi di gestione, ridimensionando architetture istituzionali e spesso complesse. Per dare realmente risposte alle popolazioni, è strategica la contiguità territoriale. Altrimenti si rischia di avere confezioni burocratiche troppo lontane, ricalcanti le estensioni provinciali. E’ quanto sostiene pubblicamente, dopo averlo ribadito nelle riunioni dell’Unione, il Sindaco Antonello Ciminelli per il quale le strade alternative da perseguire sono due. Quella della gestione comune dei servizi e quella dell’unione dei comuni.
Per almeno due ragioni di metodo e misurabili: 1) la territorialità garantisce vicinanza e controllo amministratori/amministrati; 2) è soltanto sugli effettivi servizi erogati all’utente che condivisioni gestionali ed istituzionali devono oggi misurarsi, non più e non certo sul generare burocrazie ulteriori, spesso inutili se non addirittura dannose. In linea di principio – dice Ciminelli – non siamo contrari alla vecchia Unione dei Comuni. Così come ripensata dalla nuova legge, tuttavia, si possono creare molti disservizi per i cittadini. Tra i motivi – spiega il Sindaco – anche la troppa distanza dall’Unione rispetto al più lontano comune rappresentato. Se dobbiamo centrare l’obiettivo che si prefigge la legge, ovvero il risparmio di spesa, allora si può pensare, ad esempio, alla proposta di fusione tra il comune di Amendolara e quello Roseto. Con quest’ultimo – prosegue il Primo Cittadino del Paese della Secca – arriveremmo ad costituire, insieme, un unico comune di sette mila abitanti. In questo modo, tra le altre opportunità, potremmo superare anche il problema della stazione unica appaltante (SUA). Territorialmente potremmo dare delle risposte più efficaci in termini di servizi. In definitiva – conclude Ciminelli – non è possibile lasciare intatta l’impostazione attuale, simile ad una nuova provincia, delle dimensioni, ad esempio di quella di Matera in Basilicata.