Controlli del C.f.S per il contrasto all’attività venatoria illegale nel reggino
Nei giorni scorsi durante i consueti controlli del territorio effettuati dai Comandi Stazione, coordinati dal Comando Provinciale di Reggio Calabria, mirati principalmente alla prevenzione e repressione dell’attività venatoria illegale, il personale ha accertato diverse infrazioni riguardante la normativa sulla caccia e maltrattamento di animali. Il personale del Comando Stazione di Reggio Calabria, durante l’ordinario controllo del territorio finalizzato alla prevenzione generale, ha sorpreso in località “La sorgente”, in agro del comune di Reggio Calabria, una persona che esercitava l’uccellagione su specie protette, attività venatoria illegale condotta con l’impiego di reti. L’individuo aveva già catturato e deteneva in gabbia diciotto cardellini, mentre altri due esemplari, chiusi in altrettante gabbie, venivano utilizzati come richiami. Gli agenti procedevano, quindi, ad identificare il soggetto, V.P. di 56anni, residente a Reggio Calabria inoltre si è proceduto alla liberazione dei volatili di cui era in possesso ed al sequestro dell’attrezzatura utilizzata per la cattura e la detenzione degli uccelli. L’uomo è stato condotto presso il Comando Stazione per essere sottoposto ad ulteriori accertamenti di polizia, dai quali si evinceva che lo stesso aveva dei precedenti penali sempre in tema di attività venatoria illegale.
In funzione di ciò, il personale operante ha proceduto ad un’accurata ed approfondita perquisizione presso l’abitazione di V.P., con il supporto di altre pattuglie, al fine di rinvenire altri elementi utili all’attività d’indagine. Nel corso di questa attività sono stati rinvenuti un’altra rete di uccellagione e relativi accessori e, all’interno di un garage nella disponibilità dell’indagato, sono state repertate due gabbie, delle quali una di notevoli dimensioni, che nel gergo degli uccellatori viene definita “u gabbiuni” (il gabbione), ed una più piccola, entrambe occultate sotto un telo di plastica. Il tutto veniva posto sotto sequestro penale e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria. A seguito dell’attività svolta, a V.P. è stato contestato, in stato di libertà, il reato di uccellagione con l’ausilio di mezzi illegali, ovvero le reti, ed inoltre per avere catturato e detenuto fringillidi in numero superiore a 5 (cinque). In considerazione, infine, della circostanza che V.P. è risultato non essere titolare di licenza di porto di fucile per l’esercizio venatorio, è stato ipotizzato a suo carico il reato di furto venatorio ai danni della fauna selvatica quale patrimonio indisponibile dello Stato, per come definito da recenti pronunciamenti della Corte di Cassazione. In una seconda operazione, effettuata in agro del comune di Motta San Giovanni in località “Torrente S. Vincenzo”, sempre il personale del Comando Stazione di Reggio Calabria ha individuato un soggetto,
C.R. di anni 54 residente a Motta San Giovanni, intento ad esercitare uccellagione con la rete, utilizzando, nel contempo due richiami elettroacustici costituiti da due lettori mp3 riproducenti il verso dei cardellini. Sul posto sono state rinvenute e sequestrate due grandi gabbie contenenti cinquanta cardellini appena catturati ed una gabbia più piccola che conteneva un cardellino utilizzato come richiamo vivo. Anche in questo caso i cardellini sono stati liberati immediatamente sul posto, in quanto risultati perfettamente in grado di volare. A seguito di ciò, anche C.R. è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria, in stato di libertà, per uccellagione su specie protetta e per il reato di furto venatorio.