Campo antibracconaggio, denunce e arresti nel reggino: “situazione estremamente preoccupante”
Si è concluso il campo antibracconaggio organizzato sul versante calabrese dello Stretto di Messina dal CABS per contrastare l’uccisione illegale di piccoli uccelli in migrazione post riproduttiva.
Il campo, effettuato in collaborazione con i volontari del Gruppo Adorno e supporto operativo dei Carabinieri Forestali di Reggio Calabria, si è svolto negli ultimi due fine settimana di agosto, concludendosi il primo settembre, giornata di pre-apertura della caccia.
La situazione riscontrata è risultata estremamente preoccupante: nella giornata di domenica 25 agosto, nel territorio di Motta San Giovanni, è stata purtroppo constatata diffusa illegalità, con la presenza di numerose persone che operavano come se la caccia fosse aperta, utilizzando peraltro richiami elettroacustici vietati.
Alcuni di loro sono riusciti ad allontanarsi, facendo perdere le proprie tracce. Uno di questi, però, intento a sparare da un capanno fin dal primo mattino, aveva già abbattuto, dopo averli attirati con il richiamo, ben 6 esemplari di Beccafico e una minuscola e rara Sterpazzolina (tutte specie particolarmente protette dalla legge). Il cacciatore è stato bloccato dall’intervento dei Carabinieri.
Gli episodi di illegalità si sono ripetuti anche nella giornata del primo settembre, quando, nella zona di Archi, i Carabinieri hanno sorpreso e arrestato una persona priva di porto d’armi, che aveva abbattuto diversi uccelli utilizzando un’arma priva di matricola.
Sempre nella stessa giornata, a Bolano, sono stati individuati e fermati due cacciatori intenti a cacciare illegalmente e che, alla vista dei militari, avevano abbandonato i rispettivi fucili nascondendoli in un cespuglio. I due avevano abbattuto colombacci e anche specie non cacciabili, come Tortore del collare e un Piccione selvatico. Nell’area in cui operavano i due cacciatori, i volontari hanno anche rinvenuto il corpo di un giovane Falco di palude appena ucciso e ancora sanguinante.
Il CABS ha voluto quindi ringraziare il Gruppo Carabinieri Forestale di Reggio Calabria per l’attività svolta e si auspica, visto il preoccupante tasso di illegalità riscontrato, un’intensificazione dei servizi antibracconaggio, dal momento che sta per iniziare il passaggio dei giovani falchi migratori (quelli più colpiti dai bracconieri) e successivamente è previsto l’arrivo delle specie di maggiore interesse venatorio, cioè tordi, allodole e beccacce.