Sul su Porto di Gioia Tauro
La Cassa Integrazione Straordinaria per riorganizzazione ormai attivata dal mese di agosto u.s. sta mettendo a dura prova i lavoratori del terminal MCT del porto di Gioia Tauro i quali, - È quanto scrive in una nota Carmelo Cozza, Segretario Regionale SUL Calabria - nonostante i grandi sforzi profusi per mantenere elevata la competitività dello scalo – gli ultimi dati forniti dall’azienda attestano le medie quasi a 28 movimentazioni orarie nel mese di Ottobre appena trascorso ‐ stanno vedendo aumentare le giornate di cassa integrazione pro‐capite a causa di un calo non preventivato del volume di contenitori.
Ancora una volta le comprensibili aspettative dei lavoratori vengono puntualmente disattese da una politica governativa che di fatto rema contro Gioia Tauro privilegiando i porti del Nord Italia – quelli che ancora devono essere costruiti, come Vado Ligure che necessiterà di ingenti risorse pubbliche per la sua realizzazione, o quelli come Venezia che pur non avendo le caratteristiche per diventare un porto competitivo viene investito da finanziamenti a pioggia – e da una politica regionale che nonostante gli impegni assunti e le sollecitazioni della scrivente O.S. a organizzare un incontro di merito per fare il punto sulle numerose problematiche che investono lo scalo, si sta dileguando inspiegabilmente. – prosegue Cozza - Ci riferiamo – per esempio ‐ alla riattivazione degli istituti di politica attiva con l’organizzazione di appositi percorsi di formazione che rappresenterebbero non solo un valido strumento di riqualificazione professionale ma anche uno strumento di importante integrazione salariale per i 1282 lavoratori interessati. Pensiamo ancora all’attivazione del ferrobonus che ritorna periodicamente ‐ ormai da diversi mesi ‐ come cavallo di battaglia della giunta regionale e che operativamente non vede mai la luce. Pensiamo alla creazione di una regia unica per la gestione del porto di Gioia Tauro della quale ormai non parla più nessuno .
I lavoratori, attenti ormai alle dinamiche negative che stanno investendo il porto, sono stufi di promesse non mantenute e di facili proclami che si inseguono ogni giorno sulla carta stampata. – conclude Cozza - E la dimostrazione più eclatante è stata fornita durante lo Sciopero Europeo che si è tenuto il 14 novembre u.s. al quale ha aderito appena il 10% della forza lavoro di MCT . E’ vitale, pertanto, che il sindacato recuperi la credibilità sul territorio ascoltando le istanze dei cittadini e dei lavoratori che ora come non mai hanno bisogno di sostegno e di azioni concrete per riportare le istituzioni ad affrontare i problemi reali della gente.