Emergenza sovraffollamento nelle carceri calabresi
Eugenio Sarno, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, richiama l'attenzione sulle condizioni di vita e di lavoro all'interno dei penitenziari: "le beghe e le baruffe tra Ministri variamente competenti ad esprimersi sul cosiddetto decreto carceri allontanano qualsiasi prospettiva di soluzione all'emergenza penitenziaria. Questo e' un bruttissimo segnale che rischia di alimentare le gia' palpabili tensioni interne e contribuisce a deprimere e demotivare ulteriormente il personale. Comincia a radicarsi, ormai, l'idea che , al di la delle parole e degli annunci si e' costretti ad operare in solitudine e nel piu' completo abbandono e disinteresse. Delle annunciate assunzioni non c'e' traccia, del fantomatico piano carceri non si ha notizia, le misure deflattive sono oggetto di feroci scontri politici e tra politici. Nel frattempo in carcere si continua a morire e a lavorare in condizioni infamanti senza garanzie, senza diritti e con il concreto rischio di soccombere alle violenze". "Ad una gia' drammatica situazione amministrativa ed operativa che affligge il personale di polizia penitenziaria, si aggiungono - ricorda Sarno - gli eventi critici che si verificano all'interno di esse. Dall'inizio dell'anno nelle carceri calabre un detenuto e' suicidato e due sono i suicidi sventati in extremis dai poliziotti penitenziari; tre sono le unita' di polizia penitenziaria ferite a seguito di aggressioni da parte di detenuti. Senza dimenticare le proteste che sono state inscenate dai detenuti a Castrovillari e la delicata situazione del carcere di Rossano determinatasi dopo l'arrivo di detenuti imputati di gravi reati collegati al terrorismo internazionale". "Gli istituti della regione potrebbero ospitare al massimo 1849 detenuti e invece se ne contano 3021, per un sovraffollamento medio pari al 163%. Insomma - conclude il Segretario -gli elementi per essere molto piu' che preoccupati ci sono tutti. E temiamo che il peggio debba ancora arrivare".