9° Forum europeo “Manfredo Golfieri”: L’innovazione nel settore delle costruzioni”
Il Forum, organizzato da IN.FORM.A. Azienda Speciale della Camera di Commercio in collaborazione con il Consorzio per l’Innovazione Tecnologica Dintec, quest’anno ha focalizzato l’attenzione sull’importanza del settore delle costruzioni e sulle strade che dovrà esplorare e percorrere per riemergere dalla fase recessiva che sta interessando tutti i comparti di attività. Questa giornata rientra nel programma di interventi per i 150 anni della Camera reggina, istituita con decreto Regio il 23 ottobre 1862 e si inserisce, come ha ricordato il presidente Lucio Dattola, nel più ampio progetto camerale “Med in Italy, costruire sostenibile nel mediterraneo”, iniziato nel 2011. Il Forum è stato l’occasione per mettere a fuoco i processi e le buone pratiche nazionali e internazionali, disegnare un quadro aggiornato delle dinamiche innovative del settore, raccogliere stimoli e suggerimenti, incoraggiare occasioni di networking.
L’edilizia, come è emerso dall’introduzione di Antonio Palmieri, direttore dell’Azienda speciale IN.FORM.A., è uno dei settori principali della economia nazionale e, soprattutto locale: incide sul pil calabrese per il 6,4%, un valore superiore alla media italiana (6,11%). Secondo i dati di Infocamere relativi al terzo trimestre 2012, sono 2.658 le aziende del settore edile calabrese e nell’ultimo anno ben 213 hanno chiuso. Un numero che indica la profonda crisi di un settore che deve necessariamente innovarsi. Ma per innovarsi, come ha ribadito il presidente di Confindustria di Reggio Calabria Andrea Cuzzocrea, ci vogliono i presupposti: una burocrazia più snella, il rispetto dei pagamenti e una minore pubblicità negativa verso le aziende reggine troppo spesso accusate di criminalità.
L’edilizia è un settore fondamentale dal quale dipendono, come ha sottolineato Flavio Monosilio, dirigente del centro studi dell’Ance, la produzione e l’occupazione di un significativo numero di altri comparti. Acquista beni e servizi dall’80% dell’insieme dei settori economici (circa 24 comparti industriali su 30 sono suoi fornitori), rivolgendosi quasi esclusivamente alla produzione nazionale (96,6%). Genera importanti effetti moltiplicativi sull’economia: una spesa iniziale di 1.000 milioni di euro nelle costruzioni ha effetti diretti, indiretti e indotti, pari a 3.374 milioni di euro e un aumento occupazionale di circa 17.000 unità lavorative, di cui circa 11.000 nel settore delle costruzioni e 6.000 negli altri settori. Ma nonostante questi dati è un settore in profonda crisi.
Dal 2008 al 2012, l’edilizia ha perso più di un quarto (-25,8%) degli investimenti, riportandosi ai livelli della metà degli anni Settanta. Soffrono tutti i comparti ad eccezione degli investimenti in riqualificazione del patrimonio abitativo (2008-2012: +9,3% in termini reali). Nello stesso periodo la flessione per la nuova edilizia abitativa è del 44,4%. Tra il 2007 e il 2011, a livello nazionale, il numero di abitazioni in compravendita si è ridotto del 31,2%. Esistono tuttavia azioni per rilanciare il settore: i piani cittadini;la ristrutturazione del patrimonio abitativo italiano che è ormai vetusto; l’efficientamento energetico; la tutela ambientale. Ma a monte di tutto ciò è necessario ricostituire il circuito finanziario cittadini/banche, ricostituire le cartelle fondiarie.
Innovazione nell’edilizia significa innovazione dei materiali, come ha sottolineato Christian Tubito, project manager Material Connexion Italia Srl. I nuovi materiali sono diventati fondamentali per la progettazione: determinano l’identità di un prodotto, offrono soluzioni inedite a questioni progettuali alle quali non si era trovata soluzione adeguata ricorrendo ai materiali tradizionali, spesso sono il punto di partenza della progettazione. Oggi esistono dei veri e propri archivi tecnologici, le “materioteche” che raccolgono materiali innovativi e sostenibili,individuati a livello globale. Un’altra via strategica, sottolineata da Ennio Rubino, presidente del Consorzio TRE di Napoli, per il rilancio il settore è la collaborazione tra pubblico e privato, che deve mirare all’utilizzo dei fondi Ue. È il fare sistema.
Nel pomeriggio il workshop, moderato dalla giornalista di “Milano Finanza” Luisa Leone, ha messo a confronto esperti e operatori del settore, evidenziando l’importanza strategica del territorio calabrese per l’area Mediterranea dove stanno sorgendo nuovi quartieri, nuove città, nuove infrastrutture. E la genialità italiana, come sottolineato da Abdel Louardi, delegato per il mercato algerino della Camera di Commercio italiana per la Francia, è l’elemento che dobbiamo esportare, quello di cui i paesi della sponda nord del Mediterraneo hanno bisogno, anche in termini di sostenibilità. Secondo Claudio Cipollini, direttore generale di Retecamete, quattro sono le strade dell’innovazione nel settore edile: la partecipazione della cittadinanza alle nuove costruzioni e progettazioni urbanistiche come strumento strategico; una nuova pianificazione che tenga conto del contesto ambientale; innovazione di struttura delle imprese, dalla digitalizzazione al maggiore inserimento nell’organico di donne e giovani; la creazione di reti di impresa, di reti collaborative per affrontare il mercato del Mediterraneo e non solo.
Secondo Francesco Siclari, presidente dell’Ance di Reggio Calabria solo la sinergia è la chiave per affrontare il mercato del Mediterraneo, tra imprese e tra paesi. Nella regione vi sono enormi potenzialità per accrescere la competitività, la capacità di attrarre talenti ma, come ha affermato Francesco Rossi dell’Università della Calabria, bisogna lavorare affinché la Calabria diventi una “green country” nell’ambito della “green economy”. Un importante passo, come ha sottolineato Corrado Tromebetta, responsabile del progetto Pon Building Future Lab dell’Università Mediterranea, sarà il laboratorio di prova per l’edilizia innovativa, un progetto che sarà realizzato nell’ambito del Pon. Qui sarà possibile testare i materiali e le loro prestazioni. Vi saranno sezioni speciali dove si potranno fare test antisismici e fondamenta sull’acqua.