C.I.E. di Sant’Anna: questione da affrontare con risorse adeguate
Da lungo tempo la realtà crotonese deve far fronte alle pressanti esigenze collegate alla gestione del Centro di Identificazione ed Espulsione sito in località S. Anna. Fin quasi dalla sua istituzione, già da quando era conosciuto come Centro di Permanenza Temporanea ed Accoglienza, il Silp per CGIL di Crotone unitamente alla Segreteria Regionale, ha avuto occasione di interessarsi delle sue complessive vicende, ciò sia riguardo le condizioni di lavoro cui dovevano soggiacere il lavoratori della Polizia di Stato lì impiegati sia per quanto attiene i risvolti socio-culturali collegati alla permanenza degli “ospiti” all’interno del centro ed il loro eventuale, e non raro, “inserimento” (anche nelle manifestazioni non positive del termine) nella realtà territoriale locale.
Nel settembre del 2004, proprio per denunciare le condizioni di lavoro delle Forze dell’Ordine impiegate nel C.P.T.A, il Silp per la CGIL tenne un sit-in di protesta innanzi ai cancelli del Centro mentre una delegazione parlamentare, per l’occasione invitata dal Sindacato, effettuò una visita ispettiva al suo interno.
A distanza di tanti anni è amaro dover constatare che, oltre la terminologia che definisce il centro, ben poche cose sono cambiate!
Purtroppo continuiamo ad assistere ad un approccio delle questione, intesa anche organizzazione e gestione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica, sempre più collegato ad un fenomeno, quello dell’immigrazione clandestina, che si ha la sensazione si persista nel considerare, erroneamente, un’emergenza contingente e non, così come i dati numerici e la fenomenologia collegata ai contesti internazionali dell’area del mediterraneo purtroppo ci dicono, come una costante soggetta ad innegabili picchi “stagionali”.
Oggi, come ieri, fatti salvi i contingenti dei Reparti Mobili impiegati nei servizi di sicurezza del centro, ingiustificatamente eccessivi appaiono, a giudizio del Silp per la CGIL, i continui ricorsi alle aggregazioni di personale da altre realtà territoriali, mentre eccessivamente poche, per non dire nulle, ci sembrano le attività istituzionali volte a far fronte in modo razionale e stabile alla reali esigenze del Centro, ciò ponendosi anche l’obiettivo fondamentale di evitare il rischio di dover distogliere le già esigue risorse della Questura dall’attività istituzionale svolta su di un territorio, di per se già difficile, ove la criminalità organizzata è particolarmente radicata e condizionante.
In tale contesto il Silp per la CGIL non riesce a comprendere quale sia il senso del far giungere a Crotone, e per 365 giorni all’anno, lavoratori in missione da ogni parte d’Italia, lavoratori magari specializzi in settori specifici della nostra Amministrazione o dotati anzianità di servizio particolarmente elevata per poi impiegarli in attività per nulla coerenti con le motivazioni per le quali il loro incarico di missione ha avuto luogo, ovvero in servizi che già avrebbero dovuto essere assolti in modo stabile ed organizzato dal personale effettivo alla Questura.
Alla luce di tale stato di cose, il Silp per la CGIL ritiene non più rinviabile la necessità che, in sinergia, i vertici di Prefettura e Questura, unitamente ai competenti Uffici del Ministero dell’Interno, pongano in essere ogni utile iniziativa affinché la questione C.I.E. di Sant’Anna (KR) venga finalmente affrontata in modo stabilmente organico e non emergenziale e perché ai lavoratori delle Forze dell’Ordine siano garantite condizioni di lavoro ottimali.