Comune Reggio, centinaia di lavoratori in piazza Italia a protestare per le spettanze
Dipendenti degli uffici comunali più vari e delle esternalizzate – prim’ancòra della protesta indetta insieme alle forze sociali a partire dalle 14 – hanno sentito il bisogno, questa mattina, di raggiungere autonomamente, in centinaia, piazza Italia. Tutti davanti a Palazzo San Giorgio a protestare. Obiettivo numero 1, avere certezze sugli emolumenti pendenti e ancor di più garanzie sul futuro, specie sugli organici delle partecipate (e sulla loro stessa sopravvivenza).
E poi, capire perché la delibera commissariale numero 35 del 29 novembre scorso abbia “colpito nel portafoglio” proprio loro!, le maestranze, “congelando” la Peo (cioè la Progressione economica orizzontale), per via delle clausole contrattuali «riconosciute illegittime – si legge in delibera – dagli ispettori ministeriali». Poter avere risposte dirette (per una volta, non mediate dai soli rappresentanti sindacali…) dalla stessa triade guidata da Vincenzo Panico. Senza dimenticare l’istanza forse più urgente: un riconoscimento di dignità. Dopo 2-3 ore di convulse proteste in piazza, dopo le 13 è arrivato il momento del confronto coi tre commissari. Panico, Castaldo e Piazza hanno interloquito coi lavoratori per singola società mista o singola area, badando a tenere rigorosamente fuori tutta la stampa, trattata come una sorta di Cenerentola proprio mentre più Reggio Calabria vorrebbe risposte chiare e credibili. Ed esaustive, possibilmente. Proprio in questi minuti – come preannunciato nei giorni scorsi –, va in scena la seconda parte di una protesta che, questa volta, non pare davvero facile da domare.