Campanella: “Laratta usa toni che fanno rabbrividire”

Calabria Politica

“Affermare che un Presidente indagato non possa essere commissario regionale della sanità significa svilire il proprio ruolo di legislatore, strappare a pezzi la carta costituzionale e piegarsi alla vulgata giacobina , con un’ipertrofia populista che fa davvero rabbrividire Lo afferma in una nota l’ex portavoce regionale del Pdl calabrese, Mario Campanella, riferendosi alle dichiarazioni del deputato Franco Laratta .

Ormai siamo di fronte ad una commow law fatta di presunzione di colpevolezza che scarnifica il concetto stesso di separazione di poteri e assegna un ruolo non tanto salvifico quanto interdittivo alla magistratura che non è eletta da nessuno e che non ha alcuna delega al governo delle cose. Oggi Laratta attacca Scopelliti – dice Campanella-sulla base di un assunto per cui già l’azione stessa della magistratura è dogmatica , luterana ed infallibile : è il paradigma assiomatico che genera la concezione premedievale secondo la quale un uomo , sol perche indagato, è di per se condannato all’oblio.

Queste dichiarazioni –prosegue il giornalista – nascondono non tanto una volontà giacobina , che presupporrebbe un ben altro substrato culturale, quanto la netta propensione a ritenere che il pensiero, in politica, sia inutile e che si debba alimentare la pancia dell’elettorato con una dieta ricca di grassi qualunquistici e giustizialisti. Seguendo questa logica Principe non potrebbe fare il capogruppo del Pd perche è consigliere di un comune sottoposto ad accesso antimafia, l’Asp di Cosenza dovrebbe essere commissariata ,Oliverio dovrebbe andare via perche ci sono consiglieri provinciali indagati e prima arrestatu, un condominio all’interno del quale vive un mafioso dovrebbe essere disinfetato e disarcionato.

E’ sorprendente vedere come certe affermazioni giungano da esponenti che dicono di rifarsi al cattolicesimo liberale –continua Campanella- che antepone l’uomo al giudizio ed è permeato da una radice di sottrazione del pre-giudizio. A Laratta direi senza personalismi di rispettare innanzitutto il suo ruolo di legislatore e di difenderlo da se stesso perche inseguire la notizia svilendo la propria funzione è un esercizio attraverso il quale-conclude Campanella-si consuma la rottura di ogni presenza della politica: cosi facendo la Calabria diventerà una terra di conquista per poteri dello Stato che non hanno il compito di governare , ma solo di far rispettare le leggi e la Costituzione.”