Cgil: da Roma notizie allarmanti per la sanità calabrese
In un comunicato della Cgil Calabria, a firma del segretario generale Sergio Genco e della segretaria Mimma Iannello, si legge: "Le prime notizie giunte da Roma sul confronto tra governo e presidenti delle Regioni con problemi di debito sanitario sono allarmanti per le conseguenze nefaste che potrebbero generare in una regione come la Calabria gia' provata dalla crisi e dall'assenza di politiche per il Mezzogiorno che ne sostengano l'economia e lo sviluppo". "Se dovesse essere confermata la linea del governo di imporre alla Calabria una piu' alta pressione fiscale per ripianare il debito sanitario accumulato, i calabresi, - scrive la Cgil - in una fase stagnante di crisi, di contrazione dei redditi e dell'occupazione, si troverebbero nell'impossibilita' di sostenerne il carico economico e sociale di una tassazione aggiuntiva che sul versante dell'Irpef e' gia' al massimo dell'aliquota. La Cgil trova del tutto inaccettabili le condizioni fissate dal Governo che risulterebbero doppiamente ingiuste e inique per i calabresi gia' scippati dal Governo di ingenti risorse dei fondi Fas per ripianare i bilanci di citta' amiche e per restituire le quote latte per gli allevatori del Nord. Il volto questo di un Governo iniquo che toglie e da' in ragione degli interessi forti e prevalenti del momento, non certo in ragione dell'equita' e della coesione tra aree deboli e aree forti del Paese". La Cgil "respinge questa logica irresponsabile dell'abbandono che deresponsabilizza il Governo verso i problemi del Mezzogiorno e della Calabria in particolare. La Cgil - e' scritto - e' pronta ad avviare ogni iniziativa di mobilitazione per impedire che il fallimento di chi preposto a trovare soluzione al disastro finanziario in cui e' stata ridotta la sanita' regionale, ricada esclusivamente sui calabresi che gia' pagano enormi sacrifici per una sanita' carente sotto il profilo della qualita' e dell'offerta dei servizi".