Coldiretti: diventa legge la norma “salva olio” Made in Italy

Calabria Attualità

Un risultato storico per la Calabria, la seconda regione italiana produttrice di olio, l’approvazione definitiva della legge che salva l’olio made in Italy. La norma proposta dai senatori Mongiello e Scarpa ha avuto strenuo sostenitore e relatore il parlamentare calabrese Nicodemo Oliverio ha ottenuto il via libera in sede deliberante della Commissione Agricoltura della Camera presieduta da Paolo Russo. “Ci siamo spesi molto su questo e siamo molto soddisfatti – è il primo commento del presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro – il Parlamento, diviso su altre vicende, ha trovato una unanime intesa che ci permette di raggiungere un risultato che rappresenta un passo straordinariamente importante nella direzione della trasparenza e della lotta alla contraffazione sugli oli extravergini di oliva a tutela dei produttori e dei cittadini e sappiamo bene cosa questo significhi per l’economia della nostra regione.

L’unanimità nell’approvazione della legge da parte di tutti i gruppi parlamentari sia al Senato che alla Camera ed il parere positivo del Governo sta a significare come la norma sia fortemente condivisa e l’agroalimentare dopo l’innalzamento al 20% del succo nelle bibite torna a vincere. Un ringraziamento sentito va a tutti coloro che hanno permesso, nonostante i non pochi bastoni tra le ruote, una conclusione positiva entro la fine della legislatura”. La nuova legge prevede innanzitutto di mettere in etichetta indicazioni fallaci e non veritiere “che evocano una specifica zona geografica di origine degli oli vergini di oliva non corrispondente alla effettiva origine territoriale delle olive” diventa reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine (articolo 517-quater del codice penale). Vengono inoltre aggiunte sanzioni accessorie, con l’interdizione per cinque anni dal realizzare attività di comunicazione commerciale e attività pubblicitaria aventi per oggetto oli di oliva e il divieto di ottenere, a qualsiasi titolo, contributi, finanziamenti o mutui agevolati da parte di istituzioni nazionale e/o europee, per chi sia stato oggetto di condanna per reati nel settore. Per i marchi che evocano una specifica zona geografica che non coincide con l’effettiva origine delle materie prime scatta quindi il ritiro.

Si inaspriscono anche i controlli, con il rafforzamento degli istituti processuali e investigativi (intercettazioni, ecc.). Contro il segreto sulle importazioni agroalimentari, verrà poi garantito il diritto d'accesso alle informazioni concernenti l’origine degli oli di oliva detenute dalle autorità pubbliche a tutti gli organi di controllo e alle amministrazioni interessate. Si va, ancora, a migliorare la leggibilità delle etichette, al fine di garantire la corrispondenza merceologica e la qualità degli oli di oliva e punire la non conformità dei campioni degli oli di oliva vergini alla categoria dichiarata in etichetta. Previsto in etichetta anche un termine minimo di conservazione non superiore a 18 mesi dalla data di imbottigliamento.