‘’Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore’’: auguri a chi non riceverà auguri
L’associazione di volontariato ‘’Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore’’ che da oltre 27 anni difende i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e stimola la promozione sociale di famiglie italiane ed extra-comunitarie in difficoltà, in occasione dell’arrivo del nuovo anno vuole inviare questo messaggio di auguri, in controtendenza, alla parte emarginata della società civile.
“Vogliamo dare gli auguri a chi non li riceverà da nessuno, ai poveri che dormono nelle auto abbandonate lungo le strade, ai barboni che trovano riparo nelle sale delle stazioni, agli ammalati senza una carezza, ai disabili privi di assistenza, a chi non ha più nessuno cui rivolgere una parola, a chi vive lontano dalla propria terra, a chi non ha più lacrime perché le ha già versate tutte, a chi non ha più nulla e l’unica cosa che vorrebbe ricevere è il calore di un cuore amico.
Auguriamo le buone feste ai giovani senza lavoro, ai padri di famiglia licenziati, ai bambini con le famiglie spezzate, alle donne picchiate e violentate dai familiari e dai compagni che dovrebbero dar loro amore e protezione, alle schiave della notte, dimenticate da una società distratta e indifferente, alle donne costrette a portare il velo o il burqa, ai carcerati che scontano una pena meritata ma in condizione disumane, agli extra comunitari sfruttati nel lavoro dei campi, ai rifugiati politici e di guerra, a tutti quelli che non hanno pace.
Se voi, cittadini più fortunati, porgete l’orecchio, percepirete mille e mille voci levarsi attorno, mille e mille voci che salendo verso il cielo si uniscono, si fondono e si avvitano in un grido solo: una richiesta di comprensione e di amore.
Occorre fare qualcosa perché le ricorrenze di questi giorni non siano delle mere feste spoglie di significati profondi e dedite solo al consumismo.
Non ubriachiamoci di luci colorate, di vetrine ricolme, di folli corse agli acquisti.
Facciamo qualcosa per aiutare i tanti bisognosi. E’ tempo di crisi questo e ciascuno rifà i propri conti, è vero, ma il gesto più apprezzabile, proprio in questo momento di difficoltà, è quello di privarsi di qualcosa di necessario per donarlo. E’ c’è una cosa ancora più importante e che non costa nulla: avvicinarsi a chi è solo e parlargli, fargli sentire che nonostante la sua povertà economica o morale, è un essere umano uguale a noi con la stessa dignità. Se lo faremo vedremo brillare nei suoi occhi una luce nuova.
Questa è l’attività della nostra associazione che esorta tutti ad avvicinarsi al prossimo sofferente".