“Peter Pan” con Napoli e Roma contro la prostituzione infantile
Peter Pan: ”Collaboreremo con Napoli e Roma per lotta alla prostituzione infantile , c’è bisogno di una politica di prevenzione". "Siamo stati già contattati dalla dott.sa Patrizia Perina, del Comune di Napoli , che ha svolto un ruolo decisivo nella prima operazione contro i pedofili nella metropolitana partenopea, e contiamo di poter fare lo stesso con il comune di Roma : c’è un’emergenza di bambini invisibili in queste due città vittime , per pochi euro, della bramosia di persone che per noi sono criminali” - Lo afferma il giornalista Mario Campanella, Presidente di Peter Pan, l’associazione contro la pedopornografia, che ha denunciato la presenza di mille bambini di origine slava per le strade delle due più grandi citta italiane , che si prostituiscono per 10-15 euro.
Si tratta di bambini in gran parte non censiti-dice Campanella- perché figli di immigrati irregolari , anche se una parte di essi è rumena e quindi di fatto appartenente alla comunità europea. Gli sfruttatori che agiscono dietro questo mercato ne ricavano profitti per oltre 10 milioni di euro l’anno , nell’indifferenza generalizzata delle istituzioni centrali.
Stiamo aspettando dalla classe politica nazionale un cenno- aggiunge il giornalista – una dichiarazione d’intenti che adotti la Carta di Treviso come documento vincolante per le politiche di prevenzione . La legislatura conclusa ha visto l’approvazione della Convenzione di Lanzarote e l’istituzione del Garante per l’Infanzia- prosegue Campanella- due fatti estremamente positivi, ma la spesa complessiva nel nostro Paese per la prevenzione e per l’assistenza alle vittime è incredibilmente bassa e non supera le seicentomila euro annue .
Una somma irrisoria se si pensa che sono all’incirca 70 mila i bambini vittime della pedofilia e se si pensa che , nonostante l’evidenza legislativa che non pone nella fattispecie nemmeno limiti di reddito , ci sono problemi anche per l’accesso al gratuito patrocinio nelle sedi giudiziarie . Sembra che questi bambini –conclude Mario Campanella- non interessino a nessunoE.