Caligiuri sul progetto “Calabria Jones”
L’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, in un’intervista, ha parlato dell’attività del suo assessorato, dal Piano dei beni culturali al progetto di educazione all’archeologia “Calabria Jones”; dalle idee messe in pratica per contrastare la ‘ndrangheta alle scelte per favorire l’occupazione fino alle iniziative per rilanciare l’istruzione in Calabria collegandola col mondo del lavoro. Punto di partenza – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale -, il Piano regionale dei beni culturali. Settanta interventi in quattro grandi aree d’interesse (archeologia, musei, castelli, edifici di pregio), 58 Comuni coinvolti, per complessivi 45 milioni di euro. “Per rimettere in moto l’economia e modificare l’immagine della nostra terra – ha affermato Caligiuri - c’è bisogno di una visione. Abbiamo creato una stretta sinergia con la Direzione Regionale dei beni culturali, con la Chiesa, con gli enti locali, dando vita al più significativo investimento nel settore mai fatto in Calabria.
Si tratta di fondi già pronti per essere trasferiti agli enti competenti, che dovranno essere tempestivi nella progettazione. Abbiamo privilegiato una scelta culturale e storica, valorizzando da un lato il sogno interrotto dell’industrializzazione del Sud, la filiera delle ferriere borboniche , e dall'altro abbiamo concentrato gli investimenti in aree ad alta densità criminale, come la Locride e le Serre, per contrastare la "malapianta" con lo sviluppo che deriva dalla cultura. Caligiuri si è poi soffermato su “Calabria Jones”: “un progetto – ha detto - di valorizzazione dei beni archeologici che ha rappresentato un’operazione culturale senza precedenti in Italia. Coinvolti quasi 5 mila studenti di 107 scuole medie, privilegiando quelle nei comuni ad alta densità criminale. Notevoli non solo gli aspetti educativi, ma anche le ricadute economiche con oltre 20 mila presenze negli alberghi della regione, coinvolgimenti di agenzie di viaggio, trasporti e ristorazione, oltre all'utilizzo di circa 100 giovani laureati specializzati nel settore dei beni culturali". Al centro dell’intervista a Caligiuri anche la disoccupazione giovanile: “Il vero problema – ha spiegato – è lo scollegamento strutturale a livello nazionale tra scuola e universita' e mondo del lavoro. Non a caso, le prime dieci professioni maggiormente richieste dal mercato non richiedono ne' diploma ne' laurea ma competenze on the job, che cioè si acquisiscono sul campo. Il problema è di qualificare l’offerta. Essere da dieci anni la terza regione d’Italia con il maggiore numero di laureati non ha inciso, se non parzialmente, sulla crescita dell'’economia e della democrazia. Purtroppo a livello nazionale, la scuola e l’università sono state in parte ridotte negli ultimi decenni ad ammortizzatori sociali, non solo per gli studenti ma anche per i docenti”. Anche il tema della 'ndrangheta è stato messo a fuoco dall’Assessore.
“La criminalità – ha sottolineato ancora Caligiuri - è nemica di tutti, chiunque governi e il contrasto senza quartiere non va piegato a logiche ideologiche. Le linee d’azione che il governo Scopelliti sta mettendo in pratica sono tre: il sostegno al contrasto sul campo messo in atto dalle forze dell’ordine e dalla magistratura; lo sviluppo economico sopratutto attraverso l'uso dei fondi europei (in due anni e mezzo la Giunta Scopelliti ha emanato bandi europei per un miliardo e 400 milioni di euro, una cifra imponente) e sopratutto la promozione culturale. Abbiamo investito molto sull'istruzione, per migliorarne la qualità, ad esempio nell'edilizia scolastica e nelle nuove tecnologie, ma anche, in modo specifico, con l'aumento del tempo scuola nei comuni ad alta densità criminale (progetto pensato dal giudice Nicola Gratteri) e con l'educazione musicale (valorizzando la straordinaria esperienza dell'orchestra dei fiati di Delianuova"). Caligiuri si e' inoltre soffermato anche sulla intensa promozione della lettura e sul quattrocentesimo anniversario della nascita di Mattia Preti che ricorre appunto per 2013.