I consiglieri regionali del Pd: "non si costruisce un partito sulle chiacchere"
I consiglieri regionali del Pd: "non si costruisce un partito sulle chiacchere"
In una dichiarazione i consiglieri regionali del Pd Pierino Amato, Demetrio Battaglia, Antonio Scalzo, sostengono: "se non si individua un gruppo dirigente capace di governare questo Pd e' ovvio che si deve pensare a un commissario di grande e riconosciuta autorevolezza". "L'inadeguatezza di Carlo Guccione a governare un partito cosi' complesso - si legge - e' ormai lampante. Gli e' mancata la capacita' di sintesi di culture diverse e perpetua ancora in questi giorni atteggiamenti ondivaghi. Sostiene che e' fuori dal partito chi non aderisce al gruppo del Pd e poi consente a chi si autosospende, o addirittura contribuisce alla sconfitta del centrosinistra, di rientrare nel partito come se nulla fosse accaduto. Ma con le chiacchiere non si costruisce un grande partito ne' si fa opposizione. E noi dobbiamo fare l'uno e l'altra. Dobbiamo costruire - proseguono - un partito capace di parlare alla gente, offrendo prospettive di risoluzione dei suoi problemi e abbiamo l'obbligo di fare opposizione in maniera compatta perche' questa e' la missione che, nella sconfitta elettorale, una parte notevole di calabresi ci ha affidato. Appare allora chiaro che l'autoflagellazione di questi giorni e il gioco al massacro di qualcuno che vorrebbe cosi' restare a galla, non aiuta il partito a crescere e a svolgere il ruolo a cui e' chiamato. E' stucchevole e fuorviante, dunque, concentrare il dibattito su gruppo unico o meno. Ma e' politicamente distruttivo - si legge - addebitare ad Agazio Loiero, che e' un pezzo di storia di questo partito e che rimane nel partito e nel gruppo consiliare, senza pretendere il piu' piccolo degli incarichi, la scelta dei colleghi di Autonomia e Diritti di costituirsi in gruppo autonomo. In queste condizioni non possiamo che manifestare il nostro disagio per come evolvono le cose all'interno del Pd, il cui progetto rischia di essere stravolto da parte di chi invece dovrebbe far rispettare le regole e lavorare per una pacificazione degli animi, ma anche per tale obiettivo c'e' bisogno di una cultura che oggi non riusciamo a scorgere in chi e' chiamato a guidare. Bisogna lavorare, - si legge ifine - e noi in questa direzione siamo impegnati, per rilanciare un partito coeso, aperto e plurale".