Tosap triplicata, la protesta dei venditori ambulanti reggini
Sono chiari e tutt’altro che pretestuosi i motivi che stanno agitando i venditori ambulanti, che nella provincia reggina sono circa 400 dei tremila a livello regionale. L’aumento esorbitante, nel 2013 della Tosap, tassa occupazione spazi ed aree pubbliche, e l’incremento anche retroattivo, con la richiesta di integrazione sull’annualità 2012, non sono sostenibili da una categoria già disagiata, compromessa dall’abusivismo, colpita dall’abbassamento dei consumi oltre che dalla fisiologica precarietà della sede e delle bizze del meteo. Si parla di importi triplicati e più, con aumenti fino al 200%. Provvedimenti non congrui rispetto ad una crisi che si traduce in un decremento degli acquisti e nella propensione al risparmio.
I venditori ambulanti reggini vogliono restare in condizioni di legalità ma questi importi da pagare sono improponibili. Ecco le motivazione della protesta che non riguarda solo gli operatori reggini. Qui, intanto, si chiede un incontro urgente con i commissari e si programma di portare la questione in piazza in occasione della manifestazione nazionale promossa da Rete Imprese il prossimo 28 gennaio ed alla quale parteciperanno con i loro mezzi. Lo hanno annunciato ieri in conferenza stampa presso la sede della ConfCommercio reggina, alla presenza del direttore facente funzioni Marisa Lanucara, del vice presidente del sindacato Venditori Ambulanti Vincenzo Andiloro, del componente del direttivo reggino della FIVA (Federazione Italiana Venditori Ambulanti) Bruno Quattrone e del presidente della ConfCommercio Reggio Giovanni Santoro. Una protesta che si accinge a svolgersi nella cornice delle iniziative locali legate alla manifestazione nazionale che Rete Imprese ha lanciato per il prossimo 28 gennaio per chiedere ai Politici un dialogo sui temi del fisco, del credito e della burocrazia che stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza delle categorie produttive. Questa mattina nuova conferenza stampa presso la Confcommercio di Reggio.
La situazione sulla riva calabrese dello Stretto si presenta particolarmente critica per tutte le categorie produttive. Al contesto nazionale di sofferenza, si aggiungono infatti gli aumenti delle tasse che il piano pluriennale per evitare il dissesto finanziario impone ai commissari alla guida del comune reggino sciolto per mafia lo scorso ottobre. Sono oltre trenta gli esercenti commerciali reggini che dall’inizio dell’anno hanno denunciato alla Confcommercio l’insostenibilità della situazione, l’impossibilità di proseguire. Il dissenso dei venditori ambulanti dunque confluirà in questa manifestazione e tra le azioni programmate si annotano l’incontro con i commissari, l’occupazione delle strade con i loro mezzi e, tra le 19 e le 20, lo spegnimento in segno di protesta di tutte le insegne dei negozi.