Carceri: Migliaccio, quelle calabresi scoppiano
Le carceri calabresi scoppiano, al punto che si è davanti ad una "allarmante situazione di sovraffollamento, ben più consistente delle cifre comunemente divulgate da varie fonti d'informazione, anche istituzionali". A lanciare il grido di allarme è stato il presidente della Corte d'Appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario, riprendendo le relazioni del presidente del tribunale di sorveglianza del capoluogo calabrese. Le cifre sono drammatiche, considerato che nell'istituto di Catanzaro si registra una percentuale di sovraffollamento pari al 158%, del 157% in quello di Lamezia Terme e del 104% in quello di Vibo Valentia e del 91% in quello di Rossano. Catanzaro, 26 gen. - Una media complessiva, per le strutture di detenzione calabresi, pari al 78%, considerato che va leggermente meglio nelle carceri di Castrovillari (53%), Paola (5%) e Cosenza (58%). Negli otto istituti calabresi sono, d'altronde, presenti 2.168 detenuti.
"Grave è la situazione igienico sanitaria", denuncia Migliaccio, così come quella relativa alla carenza di personale di polizia penitenziaria e della carenza di fondi. Il presidente della Corte d'Appello è, inoltre, tornato sulla mancata apertura del Centro diagnostico terapeutico della casa circondariale di Catanzaro e del nuovo padiglione che prevede oltre mille posti, sostenendo che "appare ingiustificabile la mancata attivazione di una simile struttura e l'abbandono di strumentazione di valore che subirà, inevitabilmente, danni irreparabili".