Festa carnevale “La Vala a Mongrassano”
“Il rinnovo delle tradizioni che si fa occasione di incontro e strumento di scambio interculturale!”
E’ questo, in poche battute, il senso della manifestazione che l’amministrazione comunale Mongrassanese ha organizzato in occasione delle festività legate al carnevale, e che colorerà le vie del centro storico il prossimo 11 febbraio. Balli, canti e tradizioni della cultura arbereshe e calabrese, ai quali si aggiungerà un momento di riflessione e di approfondimento costituito da un convegno nel quale, esperti relatori, tratteranno il tema dello scambio culturale. L’evento, oltre a rinnovare l’ormai tradizionale rapporto collaborativo tra l’amministrazione comunale e le associazioni/gruppi spontanei del territorio (da considerarsi parte attiva dell’organizzazione stessa), coinvolge anche il mondo dell’istruzione, interessando nello specifico, l’Istituto Comprensivo di Mongrassano nonché la Scuola Paritaria Snaily di Montalto Uffugo.
Un coinvolgimento, quello degli istituti scolastici, che diventa non solo un modo atto a diffondere tra le nuove generazioni l’amore per le tradizioni, ma anche e soprattutto uno strumento capace di favorire la conoscenza reciproca tra culture diverse -nella fattispecie quella calabrese e quella arbereshe- e quindi l’insinuarsi di un più vivo spirito di tolleranza.
Quale occasione migliore per realizzare tali obiettivi quindi, se non quella del Carnevale, che nella cultura arbereshe oltre a rappresentare uno dei momenti più salienti del cosiddetto “ciclo dell’anno”, costituisce la festa più rappresentativa della comunità. La tradizione coreutico-canora della“Vala” -che fa da sfondo alla manifestazione prossima- è da considerarsi infatti la “regina” dei festeggiamenti carnevaleschi arbereshe.
Tali festeggiamenti, pur facendosi più vivi negli ultimi tre giorni del carnevale, iniziano in realtà ben un mese prima, contribuendo cosi a creare un’atmosfera di allegria, che diviene occasione di riposo dalle fatiche del lavoro quotidiano e di condivisione dei propri averi. La “Vala”- costituita da donne e uomini vestiti con abiti tipici della tradizione arbereshe- procedendo lungo le strade del paese, trascina i convenuti con musica e canti, fermandosi più volte dinanzi alle case del borgo ed invitando -con canti propiziatori- il padrone ad aprire le porte per fare entrare il gruppo e per condividere dolciumi, salame, vino e altre pietanze della tradizione.
Quale modo può essere più emblematico -del rivivere le tradizioni di un tempo- per trasmettere ai più giovani i valori della condivisione e dell’essenziale -insiti nella storia della propria terra- e per far rievocare nel cuore e negli occhi dei più grandi i ricordi e le gioie del passato.