Conclusa “la festa dell’inverno e degli agrumi”
Si è conclusa “la festa dell’inverno e degli agrumi“, svolta dall’Anpa (Associazione Nazionale Produttori Agricoli) della Calabria e dall’associazione Cerere, in attuazione del progetto “QUANDO L’ACQUA INCONTRA LA TERRA”. Una festa durata 5 giorni e che ha coinvolto cinque plessi scolastici di due importanti Istituti comprensivi: Vivaldi di Catanzaro e Benedetto Citriniti di Simeri Crichi, entrambi diretti dalla dottoressa Caterina Anania, frequentati da oltre duemila bambini. L’iniziativa centrale della festa è stata la mostra dei prodotti dell’inverno con particolare attenzione dedicata agli agrumi. Tutti i bambini, divisi per gruppi hanno potuto vedere e toccare con mano oltre 60 varietà di agrumi, rendendosi conto delle varie forme, colori, denominazioni e sapori di ogni singolo frutto. “È stata dura ma c’è l’abbiamo fatta”- hanno affermato, a conclusione della festa, Giuseppe Mangone, presidente dell’Anpa e Rosa Critelli, presidente di Cerere.
Per i bambini, i frutti di colore giallo sono tutti limoni e, così, diventano limoni anche i pompelmi, i bergamotti e i cedri; addirittura la particolarissima varietà denominata, per la sua forma, “MANO di BUDDA”, è stata scambiata per un peperone mentre persino una mela gialla, messa appositamente tra i limoni, e stata dichiarata “ limone grosso”. Da qui, è partito il lavoro di informazione verso i bambini per spiegargli la differenza dei vari agrumi di colore giallo. Dopo la spruzzata di “Bergacal” (un profumatissimo estratto dell’olio essenziale di bergamotto) sui polsini, i bambini, sicuramente, non dimenticheranno il bergamotto e ricorderanno che esso è un frutto che cresce solo in una parte limitata del territorio della nostra regione e, inoltre, l’uso che del bergamotto se ne può fare, non solo per ottenere prodotti cosmetici ma, soprattutto, per ottenere prodotti destinati alla fitoterapia e alla cura di diverse patologie. E’ andata meglio per le arance e i mandarini. Anche se i mandarini più grossi sono stati scambiati per arance mentre nessuno dei bambini conosceva l’esistenza del chinotto. Qualcuno, invece, conosceva il chinotto che si compra al bar, per averlo visto consumare al proprio papà ma, non sapeva che il chinotto-bibita del bar, derivasse dal chinotto-agrume. Dopo la mostra, tutti a degustare la spremuta di arance e mandarini. In prima linea i veterani, quelli che hanno compreso che il succo d’arancia fa bene ed è gustoso e lo bevono abitualmente poi, quelli più dubbiosi ma facilmente conquistabili, infine, quelli più riottosi. Io, dice Francesco della prima elementare, se mi viene in bocca la polpa vomito; io mi affogo, aggiunge Terry del secondo anno della materna.
A questo punto, accorre Patrizia che, per l’associazione Cerere, da più di 10 anni insegna educazione alimentare nelle scuole e sa come fare. Se il problema è la polpa, esordisce Patrizia, la eliminiamo. Così, tirato fuori il colino filtra il succo e lo consegna ai bambini. Dopo le dovute smorfie, visto che prima di loro tutti avevano bevuto il succo, convinti che sicuramente anche loro sarebbero sopravvissuti, decidono a portarsi lentamente il bicchiere alla bocca. Primo, secondo piccolo sorso e poi: “non è come la coca cola e l’aranciata però è buona”. A conclusione, di argomenti da discutere ce n’erano tanti perciò si è passati all’incontro con molti genitori, in maniera tale da dare continuità nelle famiglie al lavoro fatto dalla scuola attraverso gli insegnanti e dalle associazioni Anpa e Cerere con il progetto “Quando l’acqua incontra la terra”.