Reggio Calabria: 9 persone denunciate per attività venatoria illegale
Nei giorni scorsi durante i consueti controlli del territorio effettuati dal Comando Stazione di Sant’Eufemia d’Aspromonte, coordinati dal Comando Provinciale di Reggio Calabria, mirati principalmente alla prevenzione e repressione dell’attività venatoria illegale, il personale ha accertato diverse infrazioni riguardante la normativa sulla caccia.
Il personale del Comando Stazione di Sant’Eufemia d’Aspromonte, a seguito delle disposizioni impartite dal Comando Provinciale di Reggio Calabria finalizzate alla prevenzione e repressione dell’attività di bracconaggio in zone soggette anche a rapine in danno ai cacciatori, ha sorpreso in diverse operazioni effettuate negli ultimi giorni della stagione venatoria appena conclusasi, ben nove soggetti che esercitavano attività venatoria illegale. Tale attività si è avvalsa della fattiva collaborazione di volontari dell’Associazione CABS – Comitato contro la distruzione degli uccelli, sede di Reggio Calabria. Questi i fatti. In contrada “Casette Pozzo - Masseria S.Giorgio” nel Comune di Melicuccà, il personale operante ha udito diversi spari e, nell’avvicinarsi ai cacciatori per effettuare i controlli amministrativi di rito, è stata constatata la presenza di un richiamo elettroacustico, del tipo vietato, in funzione. Dai successivi accertamenti, il richiamo in questione è stato ricondotto nella disponibilità di Z.L. di 62 anni, residente a Seminara (RC), che è stato deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.
Analoga situazione è stata riscontrata in contrada “Caforchie” nel comune di Seminara, dove il personale nel corso degli accertamenti di rito nei confronti di S.D. di 51 anni e residente a Seminara, lo stesso è stato trovato in possesso di un richiamo acustico elettromagnetico del genere vietato. In contrada “Olivarelle” in agro del Comune di Bagnara Calabra, il personale operante, dopo vari appostamenti, ha notato un soggetto, successivamente identificato in G.R. di 70 anni e residente a Bagnara Calabra (RC), che col fucile imbracciato e carico ha esploso alcuni colpi di arma da fuoco all’indirizzo di alcuni fringillidi e passeriformi in transito, la cui caccia è vietata, abbattendone alcuni. Nella medesima giornata, sono stati controllati altri cacciatori identificati in G.A. di 60 anni e residente a Bagnara Calabra, C.A. di 43 anni e residente a Reggio Calabria, L.D. di 35 anni e residente a S.Eufemia d’Aspromonte, i quali sono stati trovati in possesso di diversi esemplari appena abbattuti di fringillidi nei cui confronti la caccia non è consentita, in quanto specie protetta e patrimonio indisponibile dello Stato. A tali soggetti è stato contestato il reato di esercizio dell’attività venatoria con mezzi vietati in base alla legge 157 del 1992 e contestuale deferimento, in stato di libertà, alla competente Autorità Giudiziaria.. Per fini probatori e preventivi, sono stati posti sotto sequestro penale il fucile da caccia con relativo munizionamento e gli esemplari di fauna abbattuta e detenuta illegalmente e i richiami acustici detenuti.
Con le medesime modalità, è stato effettuato un altro sequestro in località “Villaggio De Leo” in agro del Comune di Bagnara Calabra (RC), dove in tre distinte operazioni sono stati identificati e deferiti all’autorità giudiziaria in stato di libertà tre soggetti, P.D. di 22 anni, L.L. di 60 anni e P.F. di 61 anni tutti residenti a Sant’Eufemia d’Aspromonte e intenti ad esercitare attività venatoria a specie nei cui confronti la caccia non è consentita in quanto patrimonio indisponibile dello Stato. Anche nei confronti di tali soggetti è stato operato il sequestro dei fucile da caccia, con relativo munizionamento e degli esemplari di fauna abbattuti e detenuti illegalmente.
Dalla suddetta attività sono stati sequestrati, complessivamente, 61 esemplari morti di avifauna selvatica protetta dalla legge 157/92 (prevalentemente fringillidi), 9 fucili da caccia, compreso il relativo munizionamento, e 3 richiami acustici. Tutti e nove i soggetti sono stati denunciati a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria e dovranno rispondere, a vario titolo, di violazione della normativa sulla tutela della fauna selvatica e sulla caccia. Da sottolineare, per il positivo esito dell’attività espletata, il fondamentale contributo fornito dai volontari dell’Associazione CABS – Comitato contro la distruzione degli uccelli, sede di Reggio Calabria.
Al fine di promuovere la collaborazione attiva di tutta la cittadinanza per la prevenzione e repressione dei reati ambientali e non, giova ricordare che il pronto intervento delle pattuglie del Corpo forestale dello Stato afferenti ai Comandi Stazioni dislocati in modo capillare sul territorio può essere attivato attraverso il numero telefonico gratuito 1515, attivo continuativamente sulle 24 ore.