Cgil, settore depurazione alla frutta
Il segretario della Fp-Cgil calabrese Alfredo Iorno, ha affermato che "il settore della depurazione della provincia di Catanzaro e' ormai arrivato alla frutta nella colpevole indifferenza delle amministrazini locali, ed in particolare di quella regionale. Al neo assessore regionale all'Ambiente, la Fp-Cgil, , insieme alla FP Cisl e alla Uil trasporti, ha chiesto per ben due volte un incontro per discutere un piano di intervento nel settore della depurazione che, ad oggi, non riguada solo la provincia di Catanzaro ma anche altri comprensori della regione". Iorno aggiunge: "Con tale richiesta e' stato chiesto di avviare da subito il confronto per il riordino normativo del settore, ma allo stato attuale nessun riscontro e' pervenuto da parte della Regione Calabria. Ne puo' passare inosservato l'atteggiamento dell'amministrazione provinciale di Catanzaro, che in assenza della legge quadro afferma di non avere nessuna competenza. Resta infatti, il problema del mancato monitoraggio, della mancata gara di ambito, delle necessarie scelte anche in ordine al problema della prossima stagione estiva e soprattutto del fatto che le maestranze impegnate sugli impianti sono prossime al licenziamento. L'assenza di seri interventi, continua, ha fatto si che ogni singola amministrazione comunale della provincia di Catanzaro, appaltasse senza nessuna procedura pubblica o concorsuale, ma con l'assegnazione diretta, degli impianti di loro competenza a ditte di cui si ignora se abbiano o meno i requisiti di legge, poiche' molti sindaci, soprattutto coloro che hanno affidato ad altri la gestione, sebbene gli sia stato richiesto si son ben gurdati dal fornire le informazioni richieste sul nuovo gestore e sulle procedure si assegnazione per il passaggio diretto dei lavoratori. Accade pero' che nella fase di passaggio di gestione, nella piena indifferenza di tutti e soprattutto dei Comuni interessati, si tenga conto solo del risparmio economico ottenuto dall'Ente comunale mentre nulla viene detto in riferimento al costo del lavoro ed alla previsione dei lavoratori da far transitare con le nuove ditte. A questo punto non puo' che essere evidente e chiaro che il colmo e' pieno e al di la' delle tutele individuali che verranno da subito attivate, conclude, non ci resta che avviare forme piu' incisisve di protesta verso tutti ed in particolare verso la Regione Calabria".