Commenti elezioni. Moderati in rivoluzione, Aricò: “La fine è il mio inizio!”
“La fine è il mio inizio!”. "È citando il giornalista scrittore Tiziano Terzani, tanto avventuriero ramingo quanto uomo legato alla tradizione del paesello natio di un’Italia agreste, che mi appresto a commentare l’espressione della volontà degli elettori. – Lo scrive in una nota Gianfranco Aricò Capolista al Senato della Repubblica con la lista Moderati in rivoluzione, Samorì - Finalmente il responso dalle urne, e noi del M.I.R. non possiamo fare altro che essere soddisfatti del dato ottenuto. Ciò perché fondare di punto in bianco un partito, portare avanti un programma efficace e ambizioso e impegnarsi in una campagna elettorale della effettiva durata di un mese (una delle più complesse, intricate e difficili della nostra storia) è stata un’ardua prova.
Ma da questo test noi ne usciamo a pieni voti anche perché (salvo gli ultimi giorni antecedenti al voto) siamo incappati in una spirale del silenzio mediatico tanto a livello nazionale che locale che di certo non ci ha favorito. Pare che oltre che in altre coalizioni, anche all’interno del nostro stesso schieramento ci temessero come forza concreta e apportatrice di rinnovamento nonché come movimento formato da “non politici di razza”, nel senso di espressione della società civile che fattivamente vuole balzare verso una vera III Repubblica per il bene del Paese.
Personalmente, a prescindere dal risultato conseguito, ritengo decisamente importante esordire con queste parole “la fine è il mio inizio”, per sottolineare che il traguardo raggiunto, la meta finale in senso politico ossia il verdetto delle votazioni, non debba assolutamente rappresentare la meta ultima quanto un punto di partenza. Un punto di partenza, appunto, dal quale iniziare un percorso sano per la nostra politica, nazionale e in primis calabrese. Credo che proprio oggi sia necessario rimboccarsi (ancora una volta) le maniche e continuare a lavorare sodo come abbiamo fatto fino a 2 giorni fa. Non certo come quei politici che una volta ottenuto un seggio si integrano e calcificano immediatamente alla struttura della casta; a quella filosofia di vita che vede l’uomo politico protagonista di un modus vivendi corrispondente in tutto e per tutto ad un parassita a carico dei contribuenti, per cui si tratterebbe solo della fine della democrazia e dell’inizio dell’improduttività sugli scanni delle due Camere. Rientra invece nei nostri costumi contraccambiare la fiducia delle persone che hanno gratificato la nostra volontà di rinnovamento col loro voto, intensificando gli sforzi per porre fine a questa crisi economica e fare grande l’Italia, partendo dal rilancio del Meridione.
Nel ringraziarvi, proseguo testardo e volitivo da questo nuovo inizio scommettendo su questa nuova sfida. Se il Mahatma Gandhi diceva “prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”, invece noi militari siamo soliti affermare: “non c’è un minuto da perdere”!"