Concussione: Turino assolto dalla Corte di Cassazione
Carlo Turino, ex presidente del Consorzio per lo Sviluppo Industriale, è stato assolto dalla Corte di Cassazione per il reato di concussione per il quale era stato arrestato il 25 aprile del 2006 e successivamente processato e condannato.
Dopo il carcere, gli arresti domiciliari (confermati anche dal Tribunale della libertà) e due condanne a tre anni e mezzo di reclusione, al termine di un giudizio durato complessivamente sette anni, la Corte di Cassazione lunedì sera ha annullato "senza rinvio" perché il fatto non sussiste la sentenza della Corte d'Appello di Catanzaro che, a sua volta, aveva confermato la sentenza del Giudice dell'Udienza Preliminare presso il Tribunale di Crotone.
È stato accolto il ricorso degli avvocati Francesco Verri e Vincenzo Cardone, difensori di Turino sin dalle prime battute del procedimento, e con esso la tesi sostenuta in ogni grado di giudizio. L'uomo politico crotonese ed ex presidente del Consorzio, non essendo né pubblico ufficiale né incaricato di pubblico servizio, mai avrebbe potuto rispondere e tanto meno essere arrestato e condannato per un reato, la concussione, che presuppone quella qualità. Infatti, quando un ente, anche pubblico, svolge attività privatistica, qual era nel caso lo smaltimento di rifiuti industriali, il suo legale rappresentante o il suo dipendente non è incaricato di pubblico servizio. E le eventuali trattative economiche che dovessero intercorrere con utenti e "clienti" sono questioni fra privati. Questo da quando, nel 1990, una riforma ha stabilito che, per attribuire la qualifica che consente la contestazione di un reato contro la pubblica amministrazione, conta "che fai" e non "chi sei".
D'altra parte, per il reato di estorsione, che la Procura aveva contestato insieme al delitto di concussione, Turino era già stato assolto perché il fatto non sussiste dal Giudice dell'Udienza Preliminare di Crotone. E la sentenza, non appellata, era passata in giudicato subito dopo.
Turino ha aspettato a casa, in compagnia della moglie e dei figli, la sentenza pronunciata dalla Cassazione, che ha cancellato anche le condanne al risarcimento dei danni in favore del Consorzio e di Massimiliano Arcuri.
"La sentenza di assoluzione mette fine a un incubo durato sette lunghi anni, trascorsi in silenzio da me e dalla mia famiglia nella speranza, mai venuta meno, di una conclusione positiva della vicenda - ha dichiarato Turino. Allo stesso modo, rispettoso delle decisioni della Magistratura e fiducioso nel lavoro dei miei avvocati, ho rinunciato da subito all'attività politica e a quella istituzionale, cui avevo dedicato una vita. Neppure oggi, oggi che so che non avrebbero potuto arrestarmi, processarmi e condannarmi, e che è stato commesso questo grave errore ai miei danni, ho sentimenti di astio. Piuttosto ringrazio ed abbraccio i miei avvocati che, con lucida tempestività, hanno subito individuato la strada, percorsa con determinazione fino al successo, e i tantissimi amici che mi hanno sostenuto senza mai farmi mancare il loro affetto".
"Questo, sul piano giudiziario, è un altro caso Mannino. Finalmente possiamo dire che avevamo completamente ragione tutte le volte che, davanti a ben otto giudici, abbiamo sostenuto che una vicenda privata e penalmente priva di alcun significato si era trasformata, per errore, in un'imputazione di concussione, causa di un arresto, di carcerazione e di ben due condanne - hanno commentato gli avvocati Francesco Verri e Vincenzo Cardone. Turino ha sofferto quasi due mesi di detenzione. Il filmato del suo arresto è stato trasmesso su Sky, quelle immagini sono finite su tutti i giornali. Poi, il processo e le condanne. La formula ‘il fatto non sussiste’ impiegata dalla Cassazione chiude questa brutta storia. E anche noi potremo prendere pace".