Trecento studenti al Teatro Sybaris di Castrovillari per riflettere sull’HIV

Cosenza Attualità

Prosegue con successo il progetto promosso dall’Assessorato provinciale alle Politiche Giovanili per informare e sensibilizzare i giovani sulla diffusione dell’Hiv. Il progetto, ideato dalla Compagnia teatrale “La Barraca” è partito lo scorso anno ed ha finora coinvolto circa duemila studenti delle scuole secondarie di II grado dei comuni di Cosenza, Rende, Cassano all’Jonio, Cariati, Fuscaldo, Paola, Cetraro, Scalea, Praia a Mare, Trebisacce e Castrovillari in un percorso che prevede quale azione centrale la rappresentazione dello spettacolo teatrale “La stanza segreta”, scritto da Silvio Stellato.

Un lavoro coinvolgente, dalle finalità educative, che utilizza il linguaggio della scena contemporanea per raccontare la dolorosa esperienza della sieropositività e della malattia. L’assessore Maria Francesca Corigliano, che ha assistito stamane alla rappresentazione nel Teatro Sybaris, nel salutare i trecento studenti presenti, insieme al consigliere provinciale Piero Vico e a quello comunale Giuseppe Russo intervenuto in rappresentanza del sindaco Lo Polito, ha voluto soffermarsi sulle ragioni del progetto.

“E’ vero - ha detto- che grazie alle cure la prospettiva di vita delle persone sieropositive e dei malati di AIDS oggi è più lunga, ma è altrettanto vero che la loro qualità di vita è fortemente compromessa da una patologia importante. Insieme con il presidente Mario Oliverio abbiamo scelto di parlare ai giovani dell’HIV attraverso il linguaggio teatrale, fortemente evocativo,perché abbiamo registrato un assurdo calo di tensione rispetto a questa problematica. Dell’Aids quasi non si parla più e, soprattutto, non si parla più agli adolescenti .”

Alle parole dell’assessore, hanno fatto da cornice quelle dell’autore del testo, Silvio Stellato, che ne è anche interprete con gli attori Rossana Micciulli e Francesco Liuzzi, il quale ha aggiunto: “I personaggi di questo testo narrato e dialogato, insieme rinascono e muoiono più volte, lasciano sulle tavole del palcoscenico una esperienza che chi vuole può prendere come una lezione. Credo che il valore educativo della tragica esperienza dell’Hiv e delle storie di vita che ad esso conducono, sia elevatissimo in particolare, per le giovani generazioni che hanno bisogno di esempi che ricordino quale valore immenso è racchiuso nel rispetto di se stessi, del proprio corpo, della propria storia, della propria gente, delle proprie relazioni umane. Permetteremo ai ragazzi di entrare in questa stanza segreta, e “spiare” quello che succede al suo interno”. La regista Nuccia Pugliese ha infine assicurato ai ragazzi che lo spettacolo è un’ occasione per vivere un’esperienza emotiva profonda.