Roma violenta: cinque morti in cinque settimane

Calabria Attualità

Cinque morti in poco più di un mese. Nel 2013 la capitale è tornata suo malgrado protagonista della cronaca nera con una serie di morti violente molto diverse tra loro. La notte del 25 gennaio Vincenzo Femia, 67 anni, originario di Reggio Calabria, mentre viaggia a bordo della sua Matiz in via della Castelluccia di San Paolo, viene ucciso a colpi di fucile: è un passante a chiamare il 113 dopo averlo trovato accasciato sul volante. L'uomo, legato alle cosche della 'ndrangheta di San Luca, si era trasferito nella capitale da oltre vent'anni, nella zona di Montespaccato, e secondo gli investigatori era il referente a Roma delle cosche calabresi. "Sorvegliato speciale", in passato Femia era stato coinvolto in diverse inchieste che avevano al centro il traffico di sostanze stupefacenti.

Il 12 febbraio ad essere ammazzato a colpi di pistola alla testa in via di Pantan Monastero, nella zona di Casalotti, è l'imprenditore Antonio Bocchino, 36 anni, ritrovato cadavere a bordo della sua macchina: non ci sono testimoni dell'esecuzione. Bocchino, poco prima di morire, aveva accompagnato il figlio alla scuola materna, a pochi metri da dove è avvenuto l'agguato: nel 2008 era rimasto coinvolto nelle indagini per l'omicidio di un albanese di 26 anni, avvenuto davanti al suo bar di Mostacciano, episodio in relazione al quale era stato poi assolto definitivamente.

Il 23 febbraio Alessandro Labozzetta, 23 anni, originario di Ciampino, sta trascorrendo la serata in una nota discoteca dell'Ostiense quando viene notato discutere animatamente con un altro giovane avventore. Accompagnato all'uscita del locale, dopo una quarantina di minuti viene raggiunto nel parcheggio dal "rivale" che lo colpisce all'addome con un coltello e fugge con la fidanzata. Inutile la corsa in ospedale: Alessandro muore subito dopo il ricovero.

L'altro ieri il fotografo dei vip, Daniele Lo Presti, viene rinvenuto cadavere su una pista ciclabile nei pressi di Ponte Testaccio. In un primo momento viene ipotizzato un decesso a causa di un malore accusato durante una sessione di jogging ma il medico legale accerta che il 42enne è stato raggiunto da un colpo di pistola al cranio. Ancora sconosciuto il movente del delitto. Stamattina l'assalto a un furgone portavalori della "Fidelitas" all'Esquilino: nello scontro a fuoco che ne scaturisce, una guardia giurata resta ferito mentre Giorgio Frau perde la vita. Nel suo passato, anche la militanza nelle Brigate Rosse. (AGI)