Belmonte Calabro: il Fai di Catanzaro alla scoperta di Galeazzo di Tarsia
Una giornata veramente intensa ed indimenticabile per la Delegazione provinciale di Catanzaro del Fondo Ambiente Italiano quella vissuta la scorsa domenica a Belmonte Calabro, stupendo borgo della provincia di Cosenza. Belmonte, molto vicino alla bella e dinamica cittadina di Amantea, punto nevralgico del Medio Tirreno Calabrese, è situato nell’entroterra in posizione panoramica sulla frazione marina. Infatti Belmonte sorge ridente tra il mare ed i monti della Catena Costiera tirrenica.
E’ raggiungibile attraverso l’arteria litoranea SS 18 che collega Salerno con Reggio Calabria oppure tramite la Ferrovia Tirrenica Meridionale. Venne fondato dagli Angioini nella seconda metà del Duecento. Il feudo fu governato dai Cossa, dai Di Tarsia, dai Ravaschieri, dai Pinelli e dai Pignatelli. Il nome di Belmonte è legato indissolubilmente a quello di Galeazzo di Tarsia, poeta rinascimentale nonché barone di Belmonte. Fu letterato raffinato ma feudatario prepotente, tanto che venne esiliato a Lipari e poi forzato in domicilio coatto a Napoli. Infatti, buona parte della giornata trascorsa a Belmone dalla Delegazione del FAI è stata incentrata proprio su Galeazzo Di Tarsia. Al folto gruppo è stata proposta una visita guidata teatrale nel centro storico di Belmonte, curata dall’attrice e regista Paola Scialis, una grande passione per il teatro e per la danza, ed I Cappuccini, con musiche del cantastorie Gerardo Vespucci, il tutto in collaborazione con la Pro Loco. Un vero itinerario turistico che ha messo in scena, lungo le suggestive viuzze e le piazze di un centro storico altamente affascinante, la vita e le opere del poeta Galeazzo Di Tarsia. D’altronde, il contesto ben si presta a tale tipo di rappresentazioni che richiamano l’era medievale, in quanto Belmonte è conosciuto come “u paisi di vichi”. Il suo borgo richiama quello di un altro suggestivo centro limitrofo, ovvero Fiumefreddo Bruzio. I visitatori sono stati poi accolti nei locali dell’ex Convento dei Cappuccini, fondato nel Novembre del 1607, in un luogo denominato “Cava di Strugnile”. Qui oggi è attivo un ristorante dove attraverso la cucina, si può “gustare” anche il teatro e la musica. Proprio qui Paola Scialis ed i Cappuccini hanno dato vita allo spettacolo Vitriol durante il pranzo. Un amore per l’arte teatrale che si coniuga molto bene con quella del turismo culturale, decidendo di utilizzare i suggestivi e storici spazi dell’ex Convento del 1600 che sono divenuti luogo di accoglienza. Arte e gastronomia in un contesto di memoria, nostalgia, di seduzione e di inno alla calabresità.
“Credo che quella di oggi sia stata una delle giornate più belle da noi vissute in oltre un anno di attività – ha commentato il Capo Delegazione FAI di Catanzaro, Carmen Audino. Aver assistito ad uno splendido connubio tra cultura, musica, arte, costume e gastronomia, in un contesto talmente affascinante e sicuramente unico, ha rappresentato per noi un’esperienza esaltante. Perseguiamo ancora una volta, con iniziative concrete, la missione di valorizzare il nostro territorio e di conseguenza le sue tradizioni ed i suoi canti. Ringraziamo i belmontesi per la calorosissima accoglienza a noi riservata. Ed ora – ha concluso Carmen Audino - sguardo proiettato già alle Giornate di Primavera del 23 e del 24 di Marzo”.