Vibo Valentia: capacità di riscossione al 57%
Al Comune di Vibo Valentia è in fase di predisposizione la bozza del rendiconto 2012. Sull’argomento il Sindaco Nicola D’Agostino e l’assessore ai Tributi, Nicola Manfrida intendono porre l’attenzione su un dato che appare già certo: è sensibilmente aumentata la capacità di riscossione delle entrate tributarie. Si tratta delle entrate proprie (dunque, non derivate dai trasferimenti statali) più significative per gli enti locali (quasi vitali). Il 2012 è sicuramente l’anno in cui il Comune di Vibo Valentia ha raggiunto il record storico positivo per la capacità di riscossione .
La capacità di riscossione è lo strumento di analisi principale per la verifica dello stato di salute di ogni ufficio tributi. Indica la “velocità” e “quantità percentuale” di riscossione delle proprie entrate nell’anno di competenza. Maggiore è la capacità di riscossione, minore sarà il volume dei cc.dd. residui attivi (il vero male assoluto degli enti locali) causa di molte difficoltà e/o crisi finanziarie in molti comuni (compreso quello di Vibo Valentia). All’aumentare della capacità di riscossione aumenta inoltre il livello di equità tributaria. Il carico tributario, infatti, all’aumentare della capacità di riscossione, si distribuisce in maniera sempre più uniforme sulla collettività amministrata. Tornando ai numeri: in due anni di attività intensa dell’ufficio tributi (rispettivamente 2011-2012), il Comune di Vibo ha raggiunto la percentuale del 57% (circa), riuscendo a migliorare la propria performance di circa 20 punti percentuali se si considera il parametro del 2009 (38%) e di circa 30 punti percentuali se si considera il record storico negativo registratosi nel 2007 (30,6%) (v. tabella n. 1). (I dati delle percentuali degli anni dal 2005 al 2011 sono riferiti ai rispettivi rendiconti già approvati, il dato del 2012 è riferito alla bozza di rendiconto 2012 ancora in fare di approvazione). Oggi, secondo gli ultimi dati registrati dalla ragioneria del Comune, la percentuale è vicina al 57%, ad un soffio dalle medie nazionali (circa il 62%-63%). Buon risultato se si considera che nel 2009 il Comune di Vibo era censito dall’I.F.E.L. (fondazione Anci) al terz’ultimo posto a livello nazionale. Ciò è stato possibile grazie all’intensa attività di riorganizzazione dell’ufficio tributi.
Infatti, tra il 2011 e il 2012 è stata ristrutturata la burocrazia comunale (con la nomina a responsabile dell’ufficio tributi del Segretario Generale e l’assunzione di personale di alta qualificazione professionale); sono stati sostituiti tutti i sistemi informatici con strumenti di ultima generazione; è stato formato il personale dipendente; è stata intrapresa una seria e incisiva lotta all’evasione (circa 7.000.000 di euro di accertamenti); è in corso il lungo percorso di bonifica delle banche dati tributarie; è stato istituito (misura inedita) il coordinamento intersettoriale in materia di entrate; è stato importato il modello organizzativo dell’Unione dei Comuni di Isca sullo Ionio (premiato dal Ministero come migliore pratica amministrativa in materia di tributi); sono stati interrotti i rapporti contrattuali con le precedenti società di riscossione e si è affidato il servizio, con procedura ad evidenza pubblica, al Concessionario Pubblico Equitalia. Non è errato pensare che se tutte queste misure fossero state intraprese già a partire dal 2005/2006 oggi non ci troveremmo a fare i conti con le problematiche che il Comune sta vivendo dal punto di vista finanziario. I residui attivi accumulati negli anni, a causa di una capacità di riscossione irrisoria, hanno appesantito la situazione finanziare fino a farla diventare critica. Il miglioramento di questo indice è sicuramente un buon segnale per il futuro dell’Ente.