Rifiuti, Montesanto: chi si assume responsabilità epidemia?
"Ddiscarica Scala Coeli, posizione personale e di partito. Nessun segnale di rottura con l'amministrazione comunale Sero. Solo opinioni diverse, da quelle del Sindaco e dell’assessore provinciale Trento, sull’uscita dall’emergenza rifiuti in atto. L'estate, del resto, è alle porte. E con le alte temperature l'allarme igienico – sanitario sarà senza precedenti, visto quello che stiamo già subendo ora. Chi governa deve assumersi il peso delle responsabilità e decidere oggi come risolvere i problemi nel proprio territorio, senza invocare o attendere soluzioni da altre parti. Stiamo parlando di salute pubblica. Il problema rifiuti è dell'intera collettività.
Siamo tutti per la differenziata e pensare il contrario vuole dire essere in mala fede. La crisi va però governata adesso, senza ulteriori rinvii. Servirsi della discarica di Scala Coeli non vuol dire affatto opporsi all’avvio ed al consolidamento della raccolta differenziata nei nostri comuni. Bisogna infine assumere posizioni nette sul ruolo del Commissario: o si continua ad invocare il suo aiuto o si critica la gestione fallimentare di oltre 15 anni. Altrimenti la gente non capisce. - È quanto dichiara il vicesindaco di Cariati Leonardo Montesanto intervistato su un portale web -
Dall'insediamento ad oggi – dichiara – sono passati 2 anni e ancora si parla, senza soluzioni, del problema rifiuti. Ce ne parliamo addosso. Gli amministratori hanno invece il compito di governare. E se, come diciamo tutti, il Commissario per l'emergenza rifiuti ha fallito, devono essere le amministrazioni locali allora ad indicare le soluzioni. Nessuno di noi vorrebbe discariche sotto casa. Ma in questo momento – precisa – anche alla luce del vuoto di programmazione degli scorsi decenni nella nostra provincia, c'è da fare una riflessione seria e diversa: tutto il territorio condivide il problema del conferimento bloccato e delle strade invase dalla spazzatura.
discariche a cielo aperto, quelle abusive nate in ogni dove, non solo Cariati, sono una situazione insostenibile. Intollerabili. Dalle case alle scuole agli ospedali, siamo letteralmente circondati dalla spazzatura. Se è vero che la discarica Scala Coeli è autorizzata e pronta – precisa il vicesindaco nell'intervista – perché non può essere utilizzata per gli scarti trattati negli impianti territoriali? O è forse meglio far proliferare le discariche abusive alle quali stiamo assistendo da mesi? Sono convinto – sostiene – che i cittadini hanno le idee molto chiare in merito. Anche se spesso qualcuno sostiene il contrario, senza aver mai sentito le popolazioni.
Usare il sito di Scala Coeli, dunque, ma a determinate condizioni: 1) intavolare una discussione con titolari, la Società Bieco, senza rifiutare il confronto; 2) ottenere garanzie certe circa l’eventuale eliminazione, indicata dai comuni, di codici autorizzativi per determinati rifiuti; 3) costituire un comitato composto da tecnici comunali e/o figure di alto profilo professionale ai quali la BIECO Srl dovrebbe garantire l’accesso in qualsiasi momento in discarica per tutte le necessarie verifiche. Se queste condizioni venissero rispettate – continua Montesanto – non ci vedo nulla di strano nell’apertura a servizio di questo territorio. Anzi. E se partiamo, così come dobbiamo fare, con una forte differenziata – aggiunge – si avrà comunque bisogno di una discarica per conferire gli scarti residuali.
Anche confrontandosi con le associazioni ambientaliste, bisogna avere il coraggio di spiegare ed assumere decisioni forti nell’interesse di tutti, perché siamo in emergenza. La democrazia è fatta di confronto – conclude – e certamente di discussione. Ma se e quando manca la sintesi e la decisione, dal governo delle cose si rischia di passare allo stallo ed all’anarchia. Da amministratore locale sento solo discussioni da oltre un anno sullo stesso argomento, senza alcuna soluzione reale, duratura e definitiva. Il problema deve essere risolto oggi, non c’è più tempo. Le alternative tampone, suggerite da un commissario fallimentare non possono più tranquillizzare i sindaci per tre giorni o per una settimana. Abbiamo il dovere di guadare oltre. Oppure c’è qualcuno che intende assumersi le responsabilità di eventuali epidemie da qui a Pasqua ed a quest’estate?"