I sindaci di Longobucco e Saracena a Piazza Pulita su La7
Fate presto, o l’Italia muore! È il grido d’allarme che i sindaci di Saracena Mario Albino Gagliardi e di Longobucco Luigi Stasi, in fascia tricolore, hanno lanciato a gran voce nel corso della trasmissione Piazza Pulita, condotta da Corrado Formigli, andata in onda nella prima serata di ieri, lunedì 18, su La7.
Nuovi poveri, suicidi, imprese che chiudono e politica che stenta a rinnovarsi, mentre il paese non può aspettare. È, su questo tema, che si sono confrontati, in un dibattito acceso ed animato, insieme ad altri colleghi primi cittadini ed ospiti in studio, i due amministratori del cosentino. Il sud come il nord, le piccole e grandi amministrazioni, specie se di periferia, non ce la fanno più a garantire servizi. Si parla dell’ordinario. Il patto di stabilità mette tutti d’accordo: impossibile rispettarlo. Va anzi violato per riuscire a pagare le imprese e garantire servizi fondamentali alle collettività. Lo hanno ribadito a chiare lettere i due sindaci della Sila Greca e del Pollino, unici rappresentanti istituzionali del sud in trasmissione ed i cui interventi sono stati applauditissimi dalla platea.
A complimentarsi con loro, nelle diverse pause pubblicitarie, amici e colleghi da tutt’Italia. Tra le tante telefonate per congratularsi degli interventi di qualità, ricevute da Lenin Montesanto a Roma insieme ai due Primi Cittadini, la più gradita è certamente stata quella dell'Arcivescovo di Rossano-Cariati Mons. Santo Marcianò.
Proveniamo da un territorio – ha Gagliardi – storicamente invisibile, dove lo Stato è il principale e più pericoloso latitante. Ho votato Grillo – ha aggiunto – perché in Calabria, rispetto alla scarsità trasversale della politica, era ed è obbligatorio, soprattutto per chi aveva ed ha intenzione di percorrere strade virtuose nel governo della cosa pubblica locale. Così come stiamo facendo noi. Grillo forse non sa – ha aggiunto Gagliardi – che nel mio comune ho messo in atto in tempi non sospetti, diversi punti programmatici ai quali guarda con attenzione il Movimento Cinque Stelle: dall'acqua pubblica prima del referendum all'avvio della rivolta fiscale, dal ciclo integrato dei rifiuti alla cacciata dell'Etr già nel 2007, oggi Equitalia. Mi considero – ha chiosato – un grillino ante literram. – Dalle critiche verso la gestione fallimentare dei rifiuti al collasso in Calabria alla rivoluzione fiscale portata avanti dal proprio comune. Anche Gagliardi, sindaco di un paese virtuoso come Saracena, con la tracciabilità telematica dei rifiuti, ha lamentato l’impossibilità dei piccoli comuni di andare avanti, sotto il peso di un patto di stabilità che, così come concepito, penalizza i comuni virtuosi, senza aiutare i viziosi.
Anche noi – ha aggiunto Luigi Stasi – non rispetteremo il patto di stabilità. Ci sono cittadini e famiglie ormai sul lastrico. Non riusciamo a garantire i servizi di base. Ecco perché non possiamo e non dobbiamo passare altri 20 anni a sentire parlare solo dei politici nel talk show, basta! Dobbiamo parlare dei bisogni reali della società. Ed anche Grillo si metta in testa che questa nazione va governata. Se il M5S si è candidato deve andare in Parlamento e dire quello che vuole fare. Devono dirlo anzi tutto a noi sindaci, ultimo baluardo democratico.
L’hashtag #FatePrestoPerchè, nel frattempo ha scatenato i commenti dei telespettatori, solidali con i protagonisti di alcuni servizi, critici con i politici o con gli interventi degli ospiti in studio. Da Daniela Santanchè del PDL a Matteo Richetti del PD, da Peter Gomez direttore de Il fatto quotidiano, a Jhon Hooper giornalista di The Guardian, da Alberto Forchielli dell’osservatorio Asia fino all’imprenditore Ernesto Preatoni. – Lo stesso Formigli, a fine trasmissione, si è congratulato con Stasi e Gagliardi: siete rimasti voi sindaci – ha detto – a difendere dal basso l’esigenza di un rinnovamento reale di questo Paese!